app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Il Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli è al collasso

Il Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli è al collasso. Ma non è il solo

Le immagini delle barelle ammassate al Ps del Cardarelli di Napoli sembrano un dèja-vu di due anni fa: ma non è l’unico caso in Italia. Accade anche ad Udine ma il risultato è lo stesso: a rimetterci sono le cure dei poveri cittadini.

|

Il Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli è al collasso. Ma non è il solo

Le immagini delle barelle ammassate al Ps del Cardarelli di Napoli sembrano un dèja-vu di due anni fa: ma non è l’unico caso in Italia. Accade anche ad Udine ma il risultato è lo stesso: a rimetterci sono le cure dei poveri cittadini.

|

Il Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli è al collasso. Ma non è il solo

Le immagini delle barelle ammassate al Ps del Cardarelli di Napoli sembrano un dèja-vu di due anni fa: ma non è l’unico caso in Italia. Accade anche ad Udine ma il risultato è lo stesso: a rimetterci sono le cure dei poveri cittadini.

|
|

Le immagini delle barelle ammassate al Ps del Cardarelli di Napoli sembrano un dèja-vu di due anni fa: ma non è l’unico caso in Italia. Accade anche ad Udine ma il risultato è lo stesso: a rimetterci sono le cure dei poveri cittadini.

L’immagine assomiglia a quelle che abbiamo purtroppo visto nella primavera di due anni fa, quando eravamo nel cuore della prima ondata della pandemia. Decine di barelle ammassate, una accanto all’altra, a riempire un intero reparto. Pazienti lasciati lì, in attesa per ore e ore. Quell’immagine però non è di due anni fa ma di adesso ed è stata scattata nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

È l’istantanea che accompagna la lettera di preavviso di dimissioni presentata da 25 medici che lavorano in quel reparto e che denunciano condizioni di lavoro insostenibili e l’impossibilità di far fronte in modo adeguato ai bisogni dei pazienti. Sappiamo che la struttura anche in passato ha avuto parecchi problemi, però qui il tema è più ampio e in verità va oltre il singolo caso. Perché i sindacati spiegano che, mentre l’area di primo soccorso al Cardarelli è al collasso, ci sono strutture vicine che sono praticamente vuote.

La ragione, il nodo, sta nel fatto che esiste una divisione fra quegli ospedali che si sono trasformati anche in ospedali Covid e quelli che invece hanno solo percorsi “puliti”, cioè non prendono pazienti positivi. Visto che naturalmente le due sezioni devono essere separate, interi reparti erano stati riconvertiti. Solo che a oggi ancora si fa fatica a ritornare alla “normalità”. Necessari sono i fondi previsti dal Pnrr ma rimane il fatto che a giudicare da istantanee come questa sembra che il tempo si sia fermato. Eppure adesso la situazione è ben diversa da due anni fa.

Gestire la riorganizzazione è fondamentale, a Napoli come in Friuli Venezia Giulia, altra regione in cui i medici denunciano una situazione molto complicata e reparti di Pronto Soccorso in città come Udine dove i pazienti vengono lasciati per ore e ore sulle barelle prima di essere visitati. A questo si aggiunge il fatto che medici e operatori sanitari sono coloro che più sono stati sottoposti a pressione in questi due anni e se nell’emergenza era sensato chiedere loro di stringere i denti e fare dei sacrifici, non è pensabile che questo possa diventare lo standard. Perché ne va di mezzo il livello delle cure e dovremmo tutti quanti aver capito quanto l’efficienza del sistema sanitario sia assolutamente essenziale per ogni Paese.

Immagini come quella del Cardarelli non dovremmo più vederne. E sarebbe sbagliato etichettare il tutto come una problematica di una singola struttura o di una singola regione. Perché è innegabile che vi siano zone in cui l’organizzazione si è dimostrata più efficace anche nei peggiori momenti pandemici, ma un livello di assistenza dignitoso e condizioni di lavoro accettabili per i medici devono essere garantiti ovunque.

E non si può continuare a dare la colpa al Covid.

  di Annalisa Grandi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Il cancro colpisce sempre più giovani

04 Aprile 2024
Il numero di giovani che si ammalano di tumore comincia a essere preoccupante: ne ha scritto il …

Sui disturbi alimentari c’è poco da ridere

26 Marzo 2024
Dalla confessione dell’ex Miss Italia Arianna David all’orrido siparietto tv tra Mariotto e Plat…

Kate, il male silenzioso nelle giovani donne

23 Marzo 2024
La rivelazione di Kate Middleton sul tumore e la chemioterapia intrapresa, apre una riflessione …

“Non patrocineremo il gay pride se avrà nuovamente al centro il tema della maternità surrogata”, così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca

21 Marzo 2024
Gli interventi del presidente della Regione Lazio, Rocca e del ministro della Salute, Schillaci,…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI