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In diretta da Cannes, il penultimo giorno del festival

Dopo suicidi in famiglia, malattie terminali, pestaggi, figli rubati, omicidi, mostri, Donald Trump, il concorso del 77esimo Festival di Cannes chiude con un raggio di speranza

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In diretta da Cannes, il penultimo giorno del festival

Dopo suicidi in famiglia, malattie terminali, pestaggi, figli rubati, omicidi, mostri, Donald Trump, il concorso del 77esimo Festival di Cannes chiude con un raggio di speranza

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In diretta da Cannes, il penultimo giorno del festival

Dopo suicidi in famiglia, malattie terminali, pestaggi, figli rubati, omicidi, mostri, Donald Trump, il concorso del 77esimo Festival di Cannes chiude con un raggio di speranza

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Dopo suicidi in famiglia, malattie terminali, pestaggi, figli rubati, omicidi, mostri, Donald Trump, il concorso del 77esimo Festival di Cannes chiude con un raggio di speranza

Dopo suicidi in famiglia, malattie terminali, pestaggi, figli rubati, omicidi, mostri, Donald Trump, il concorso del 77esimo Festival di Cannes chiude con un raggio di speranza: il cartoon “La plus précieuse des marchandises” di Michel Hazanavicius. La merce più preziosa del titolo è la bimba che arriva ad illuminare le vite di due taglialegna.

Hazanavicius qui è un idolo. Con “The Artist”, nel 2011 perse la Palma ma dominò agli Oscar dell’anno successivo. La collocazione della sua prima prova nell’animazione, in coda ai 22 titoli in gara, non lascia ben sperare possa riscattarsi quest’ anno con la conquista dell’alloro più grande. Difficile che a Cannes gli ultimi siano i primi. Ma non si sa mai …

A riportare un po’ di buio esistenziale ci pensa “The Seed of Sacred Fig” del regista di Mohammad Rasoulof, cineasta iraniano dissidente, perseguitato dal regime e in fuga dal Paese in cui è nato. Nemmeno a dirlo, è suo il film più politico. Da un particolare, si racconta una società intera. Che bene non sta. A un giudice di Teheran viene rubata la pistola. Lui accusa la moglie e due le figlie e con pugno durissimo reprime i dissidi domestici. Fuori casa intanto, avanzano echi rivoluzionari.

Le guerre non si sono mai combattute soltanto in galassie lontane lontane. Ma il grande cinema di intrattenimento ha contribuito ad alleggerire il mondo, instillando questa speranza. Oggi viene consegnata la Palma d’onore a George Lucas, monumento americano delle Guerre Stellari.

di Federico Fumagalli

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