Scongiurato il rischio di eliminazione da Sanremo 2022 dopo aver postato accidentalmente il video in cui si sente per una quarantina di secondi il brano in gara alla kermesse, Gianni Morandi tira un sospiro di sollievo. La conferma arriva direttamente dalla Rai che in una nota recita: «Si è trattato di un puro inconveniente tecnico, dovuto alla necessità di Morandi di portare un tutore alla mano destra che ha subito diversi interventi a seguito dell’incidente occorsogli alcuni mesi fa […]. Restano quindi in gara la canzone e l’artista».
La vicenda, infatti, richiama quella accaduta a Fedez lo scorso anno, quando quest’ultimo postò per sbaglio su Instagram alcuni secondi del brano in gara con Francesca Michielin. La squalifica fu scongiurata perché il frammento postato era molto breve.
Nel 1973 il brano dei Camaleonti, “Come sei Bella”, ebbe addirittura un passaggio promozionale su un canale Rai; ciò nonostante venne ammesso alla gara. Paola e Chiara, nel 2005, parteciparono al Festival con la canzone “A Modo Mio”, che diventò pubblica per alcuni secondi prima dell’inizio del Festival. Anche qui non ci fu nessuna squalifica. Stessa sorte toccò a Nicolas Bonazzi nel 2010, in gara tra i giovani con “Dirsi che è normale”, che già aveva pubblicato in anteprima la canzone sulla piattaforma MySpace.
Probabilmente vale il detto “purché se ne parli”. Ma soprattutto, alla luce di questi errori tecnici, non sarebbe persino pensabile di far cadere il divieto di diffusione dei brani prima del grande evento? Certo si perderebbe la magia che l’attesa di un evento così importante porta con sé, ma se questa è l’evidenza tanto vale prendere in considerazione tale ipotesi.
Qualche ora dopo, sempre sui social, è arrivato il commento rammaricato dello stesso Morandi: «Questa volta l’ho fatta grossa. Ho sbagliato a postare inavvertitamente su Facebook un video con dei frammenti della canzone che devo cantare a Sanremo. Sono affranto, dispiaciuto e mi scuso moltissimo con la Rai e con tutte le persone che stanno lavorando a questo progetto». Non è certo colpa tua, caro Gianni. Uno su mille può sbagliar!
Di Alessia Luceri
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