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Francis Ford Coppola

Festival di Cannes: oggi tocca a Coppola con l’epico “Megalopolis”

In concorso a Cannes arriva il film fatto della stessa pasta dei sogni: “Megalopolis” di Francis Ford Coppola

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Festival di Cannes: oggi tocca a Coppola con l’epico “Megalopolis”

In concorso a Cannes arriva il film fatto della stessa pasta dei sogni: “Megalopolis” di Francis Ford Coppola

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Festival di Cannes: oggi tocca a Coppola con l’epico “Megalopolis”

In concorso a Cannes arriva il film fatto della stessa pasta dei sogni: “Megalopolis” di Francis Ford Coppola

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In concorso a Cannes arriva il film fatto della stessa pasta dei sogni: “Megalopolis” di Francis Ford Coppola

In concorso a Cannes arriva il film fatto della stessa pasta dei sogni. Siano belli oppure brutti, non fa testo. Perché Megalopolis di Francis Ford Coppola – di cui nessuno al mondo potrà parlare (legalmente) fino a stasera, a motivo del rigidissimo embargo che Le Festival ha fatto sottoscrivere ai suoi accreditati – va oltre le categorie estetiche.

Per chiunque ami il cinema è una gioia sapere che la chimera artistica del grande regista americano sia diventata realtà, a positiva conclusione di numerosi tentativi andati a vuoto. Sono passati circa quarant’anni dalla originaria idea coppoliana di raccontare una New York post apocalittica, ricostruita a modello di Roma Antica.

Il merito va anzitutto a un autore cui sono sempre piaciuti, a volte pure troppo, i progetti bigger than life. Tanto che Megalopolis se l’è autofinanziato, con un esborso privato che dovrebbe aggirarsi attorno ai 120 milioni di dollari.

Le prime immagini sono sensazionali, questo già si può affermare perché il web già ne dà evidenza. Lo stesso può dirsi del cast, micidiale, svelato a suo tempo dai crediti: Adam Driver, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne, Dustin Hoffman, Shia Labeouf, Jon Voight. Oltre ai parenti stretti Jason Schwartzman e Talia Shire, rispettivamente nipote e sorella del regista.

È noto un altro debole di Coppola. Quello per gli interpreti di peso, carisma, magnetismo, sostanza. Lo ribadisce in primis la santissima trinità dell’Actors Studio, Brando-De Niro-Pacino, spalmata sulla trilogia del Padrino. Driver ha fatto un percorso differente (studente alla Julliard, altro covo newyorkese di talenti), ma è degno erede di quella fenomenale generazione. Francis Ford Coppola non girava dal 2011 (Twixt). Il suo ultimo capolavoro è Dracula di Bram Stoker (1992). Le sue due Palme d’oro risalgono agli anni Settanta: La conversazione, Apocalypse Now.

Eppure questo anziano signore nato a Detroit nel 1939, da poco rimasto vedovo della collega Eleanor compagna di una vita, nell’ immaginario resta un gigante insuperato. Non bisogna chiedersi il perché, ma vedere e rivedere il suo cinema.

Nelle sale italiane Megalopolis arriverà prossimamente, grazie alla distribuzione di Eagle Pictures.

I Dannati di Roberto Minervini esce oggi nelle sale italiane (per Lucky Red), in contemporanea con la sua presentazione nella prestigiosa sezione competitiva Un Certain Regard. Documentarista d’impegno, sia civile sia estetico, il regista marchigiano porta sulla Croisette il suo primo lungometraggio di finzione. Un lavoro ambizioso, identificativo dell’autore di Louisiana e Che fare quando il mondo è in fiamme?. I Dannati è un bellico in costume, ambientato durante la guerra di Secessione americana.

Pericolosamente contemporanea è la guerra che l’ucraino Sergei Loznitsa mostra nel suo doc, fuori concorso: The Invasion sull’invasione russa dell’Ucraina.

Il conflitto affrontato da Andrea Arnold (signora del moderno cinema d’autore britannico; al quarto tentativo per la Palma, il primo nel 2006 con il cult cinefilo Red Road) è quello esistenziale di una 12enne. La protagonista di Bird (la giovanissima Nykiya Adams) combatte una guerra personale, intima, identitaria.

Di Federico Fumagalli

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