Gli ottant’anni di Keith Richards
Oggi il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, compie 80 anni. Una delle rockstar che ha davvero flirtato con la morte in più occasioni
Gli ottant’anni di Keith Richards
Oggi il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, compie 80 anni. Una delle rockstar che ha davvero flirtato con la morte in più occasioni
Gli ottant’anni di Keith Richards
Oggi il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, compie 80 anni. Una delle rockstar che ha davvero flirtato con la morte in più occasioni
Oggi il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, compie 80 anni. Una delle rockstar che ha davvero flirtato con la morte in più occasioni
Keith Richards compie 80 anni. Ottanta. Difficile anche scriverlo, perché qui si è davvero andati oltre la Maginot, oltre le colonne d’Ercole. Si va anche oltre il concetto di sopravvissuto, che pure renderebbe bene l’idea sull’esistenza ferocemente edonistica del chitarrista dei Rolling Stones. Come lo racconti, Keith? Festeggerà presto in tour con la band, nell’ennesimo tour degli Stones, in giro per diverse date in Nordamerica nel 2024, come fossero ragazzini, lui, Mick e Ronnie Wood.
Ha smesso di consumare droghe. Pare anche di fumare marijuana. Sulle sigarette invece, non si può derogare, così come su qualche goccio di whisky. Le sigarette sono state, raccontano le cronache, una delle poche distrazioni di nonno Keith quando è stato costretto a starsene in casa a causa della pandemia, insieme alle sue chitarre. Si è sostanzialmente calmato, placato, per quanto possa calmarsi un’anima corrosiva e inquieta. Resta intorno a lui quel pacchetto di racconti, di aneddoti, di storie da puro rock n’roll che a volte ci mancano anche perché distanti anni luce dalla nostra esistenza. Ribellione, talento e anarchia. I cinque giorni vissuti in fila, senza chiudere occhio, nel 1978 mentre il gruppo registrava un brano dell’album “Some Girls”, oppure la leggenda che si sarebbe fumato le ceneri del padre defunto. A tutto Keith, sesso, groupie e chitarra.
In verità le groupie, il consumo smodato di eroina – provata per la prima volta nel 1967 e causa principale di oltre un decennio da tossico – e le automobili distrutte senza ancora sapere se davvero abbia mai preso la patente o meno, sono da tempo materiale d’epoca. Ha pur sempre 80 anni. Sul palco anche le eccessive mossette da crisi di mezz’età sono svanite. Più lento, più essenziale, quasi svagato, sempre Keith. Ha resistito negli anni la sua mistica da mano sinistra del diavolo negli Stones, anima giocosa e irriverente degli Stones, eccessiva, dissacratoria, che “quando va sul palco, si sveglia”, come raccontò in un’intervista degli anni ‘80. E’ davvero una delle rockstar che davvero ha flirtato con la morte in più occasioni. Una volta sul palco a Sacramento: investito da un sovraccarico del microfono che sfiorò la sua chitarra. Un’altra, cadendo dall’albero dalla sua casa in Connecticut. Nel 1971 in una villa in Francia, mentre gli Stones registravano Exile on Main Street, uno dei tre capolavori della band inglese, Richards viveva e lavorava secondo le regole imposte dall’eroina: sveglia dopo pranzo, suonava di notte in uno scantinato. Il figlio, Marion, aveva otto mesi.
Ma una volta messe da parte le leggende, i racconti appunto, andando oltre quella personalità devastante che lo rende perfetto alter ego di Mick Jagger, resta Keith e la chitarra. Chi suona come Keith Richards? Quel riff che si ripete, anni dopo anni e si ritrova anche nell’ultimo disco degli Stones. Quel suono inconfondibile, istinti blues, rock n’roll, riff magici. Eterni. Come lui.
Di Nicola Sellitti
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