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Golden Globe all’italiana

La cerimonia dei Golden Globe 2022, la più attesa dopo gli Oscar del cinema e della tv,  potrebbe saltare a causa dell’assetto sessista e razzista della Hollywood Foreign Press. L’Hfpa ha inserito tra gli 87 giurati, tutti bianchi, 6 critici di colore. A presentare la cerimonia la presidente Helen Hoehne e il rapper e produttore discografico Snoop Dogg.
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Golden Globe all’italiana

La cerimonia dei Golden Globe 2022, la più attesa dopo gli Oscar del cinema e della tv,  potrebbe saltare a causa dell’assetto sessista e razzista della Hollywood Foreign Press. L’Hfpa ha inserito tra gli 87 giurati, tutti bianchi, 6 critici di colore. A presentare la cerimonia la presidente Helen Hoehne e il rapper e produttore discografico Snoop Dogg.
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Golden Globe all’italiana

La cerimonia dei Golden Globe 2022, la più attesa dopo gli Oscar del cinema e della tv,  potrebbe saltare a causa dell’assetto sessista e razzista della Hollywood Foreign Press. L’Hfpa ha inserito tra gli 87 giurati, tutti bianchi, 6 critici di colore. A presentare la cerimonia la presidente Helen Hoehne e il rapper e produttore discografico Snoop Dogg.
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La cerimonia dei Golden Globe 2022, la più attesa dopo gli Oscar del cinema e della tv,  potrebbe saltare a causa dell’assetto sessista e razzista della Hollywood Foreign Press. L’Hfpa ha inserito tra gli 87 giurati, tutti bianchi, 6 critici di colore. A presentare la cerimonia la presidente Helen Hoehne e il rapper e produttore discografico Snoop Dogg.
Polemiche a non finire, minacce di far saltare la tradizionale premiazione a causa dell’assetto sessista e razzista della Hollywood Foreign Press, la potente Hfpa, attestati di indipendenza dall’arrogante invadenza degli Studios, cambiamento di statuto societario all’ultimo momento. Si presentano così i Golden Globe 2022, l’anticamera degli Oscar del cinema e della tv che, pur essendo orfani di un partner storico come il network Nbc, si celebreranno il prossimo 9 gennaioil luogo non è stato ancora indicatosenza ripresa televisiva ma con la salvaguardia dei principi di equità e parità. L’Hfpa ha infatti inserito tra gli 87 giurati, tutti bianchi, 6 critici di colore e annunciato che la premiazione verrà presentata dalla sua presidente Helen Hoehne e dal rapper e produttore discografico Snoop Dogg. Ed è proprio la Hoehne a comunicare su Twitter che l’ultima opera di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio” concorre nella categoria di miglior film straniero. Sorrentino ha già vinto il Golden Globe nel 2014 con “La grande bellezza”, bissando il trionfo alla Notte degli Oscar. A “È stata la mano di Dio” è andato il Leone d’Argento all’ultima edizione del Festival di Venezia e, secondo gli esperti, il film si avvicina a grandi passi alla conquista dell’Oscar 2022 le cui nomination verranno rese note il prossimo 21 dicembre. Il regista napoletano dipinge l’affresco della sua gioventù ambientata nella Napoli di Maradona e Troisi, utopie di un tempo ormai lontano. Quella del regista è una città sfacciata, vertiginosa, ripresa in campo lungo, in lontananza il mare blu di Capri, con inquadrature un po’ oleografiche nelle quali appaiono figure suggestive e volti presi in prestito dalla commedia all’italiana. C’è un altro nome di casa nostra, meno famoso e forse meno influente, che appare nella cinquina delle nomination per la miglior animazione. È il genovese Enrico Casarosa, al debutto come regista nel film “Luca”. A vent’anni Casarosa lascia Genova per trasferirsi a New York, studia animazione alla School of Visual Arts and Illustration. Ingaggiato dalla Pixar, firma come storyboard artist alcuni film tra cui “Ratatouille” e “Up”, entrambi Oscar come miglior lungometraggio d’animazione. “Luca” è uscito l’estate scorsa e ha raccolto consensi più che positivi sia di pubblico sia di critica. La storia, ambientata nelle Cinque Terre che affacciano sul Mar Ligure, narra le avventure di Luca Paguro, una creatura marina che stringe amicizia con Alberto Scorfano con il quale va alla scoperta del mondo degli umani. Menzione d’onore infine a Lady Gaga, insignita dalla nomination come miglior attrice protagonista per la sua interpretazione in “House of Gucci”, nel quale porta sullo schermo un personaggio controverso e discusso come Patrizia Reggiani. Un ennesimo meritato riconoscimento all’artista di origini italiane, accompagnato tuttavia da non poche polemiche, scatenate dall’ingiustificabile assenza di Jennifer Hudson, la straordinaria Aretha Franklin di “Respect”’. Di Fabio Santini

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