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Il concerto di Travis Scott: quante vite spezzate, compresa la sua!

Fuga degli sponsor per Travis Scott dopo il concerto finito in tragedia. Alcuni dicono che avrebbe continuato a cantare pur avendo contezza della gravità dei fatti. Dei video però testimonierebbero il contrario
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Il concerto di Travis Scott: quante vite spezzate, compresa la sua!

Fuga degli sponsor per Travis Scott dopo il concerto finito in tragedia. Alcuni dicono che avrebbe continuato a cantare pur avendo contezza della gravità dei fatti. Dei video però testimonierebbero il contrario
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Il concerto di Travis Scott: quante vite spezzate, compresa la sua!

Fuga degli sponsor per Travis Scott dopo il concerto finito in tragedia. Alcuni dicono che avrebbe continuato a cantare pur avendo contezza della gravità dei fatti. Dei video però testimonierebbero il contrario
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Fuga degli sponsor per Travis Scott dopo il concerto finito in tragedia. Alcuni dicono che avrebbe continuato a cantare pur avendo contezza della gravità dei fatti. Dei video però testimonierebbero il contrario
L’incidente accaduto a Houston il 5 novembre all’Astroworld Festival sta costando caro al rapper Travis Scott. In queste ultime ore le notizie non fanno altro che devastare completamente il profilo dell’artista. Epic Games, la famosa casa di produzione di videogiochi, ha deciso di rimuovere l’emote di Travis Scott da Fortnite – ovvero l’azione che compie il personaggio –  e sta anche pensando di rimuovere il costume dell’avatar dell’artista proposto durante il suo concerto virtuale nel 2020. Le notizie non finiscono qua, anche perché Sony ha deciso di cancellare il video collaborazione del cantante con Playstation 5 e interromperà probabilmente anche la partnership con Cactus Jack, la casa discografica di Travis.  8 morti fra i 14 e i 27 anni e più di 300 feriti sono per ora le notizie che abbiamo. Inutile dire che le colpe sono state tutte attribuite al rapper, perché ha continuato a cantare e solo dopo 36 minuti si è reso conto della situazione e ha stoppato la musica. Iniziato il suo show la folla ha iniziato a spingere le persone che si trovavano nelle prime file. Ma se vogliamo vedere le cose come stanno, è inutile accanirsi su di lui.  Il documentario su Netflix ‘’Look mom I can fly’’ è la prova di quanto questo artista sia altruista nei confronti dei suoi fan. A riprova della buona fede del rapper ci sono diversi video in cui lo si vede aiutare le guardie ad individuare le persone che si trovano in difficoltà durante i suoi concerti.  Non è di certo la prima volta che le persone rompono i cancelli ed entrano correndo per arrivare nelle prima file. Lo scenario dei concerti di Travis è sempre lo stesso, ma qualcosa qui non ha funzionato.  Secondo la polizia di Houston, infatti, all’evento erano presenti più di 200mila spettatori, invece delle 50mila persone attese. Un sovraffollamento di persone senza biglietto che ha assaltato l’entrata del concerto. Numeri che fanno riflettere sull’accaduto e sull’importanza del rispetto delle regole. Eppure nessuno è intervenuto per arginare la folla. La verità è che se si fosse saputo prima, il concerto non sarebbe mai iniziato. Qualcuno fra i presenti dice di aver notato una persona che avrebbe narcotizzato con una siringa un gruppo di persone, eventualità che sarebbe all’origine del panico scaturito quella tragica sera. Un ‘’attacco premeditato’’ da parte di alcune teste calde per creare caos e mandare tutto in fumo.  Le urla delle persone accalcate e in panico sovrastavano addirittura la musica. E pensare che una volta, proprio in quel luogo, il piccolo Travis Scott si divertiva con la sua famiglia nel vecchio parco divertimenti poi ribattezzato Astroworld Festival proprio da lui e che ora, di divertente, non ha proprio più nulla.    di Marta Melarato

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