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Il film “Tre amiche” di Emmanuel Mouret

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Una confessione: «È come se, all’improvviso, qualcosa fosse svanito. Mio malgrado». È quella che Joan fa all’amica, senza alcun preavviso, in merito al suo matrimonio. E così l’attrice aggancia subito lo spettatore nel film di Emmanuel Mouret “Tre amiche”

Tre amiche

Il film “Tre amiche” di Emmanuel Mouret

Una confessione: «È come se, all’improvviso, qualcosa fosse svanito. Mio malgrado». È quella che Joan fa all’amica, senza alcun preavviso, in merito al suo matrimonio. E così l’attrice aggancia subito lo spettatore nel film di Emmanuel Mouret “Tre amiche”

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Il film “Tre amiche” di Emmanuel Mouret

Una confessione: «È come se, all’improvviso, qualcosa fosse svanito. Mio malgrado». È quella che Joan fa all’amica, senza alcun preavviso, in merito al suo matrimonio. E così l’attrice aggancia subito lo spettatore nel film di Emmanuel Mouret “Tre amiche”

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Una confessione: «È come se, all’improvviso, qualcosa fosse svanito. Mio malgrado». È quella che Joan fa all’amica, senza alcun preavviso, in merito al suo matrimonio. E così l’attrice aggancia subito lo spettatore nel film di Emmanuel Mouret “Tre amiche” (titolo originale: “Trois Amies”), presentato alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia, in concorso per il Leone d’oro.

Cosa c’è che non va? Niente. Semplicemente, non lo ama più. Risposte non ce ne sono, domande tante. Ecco, il film del regista francese genera domande. Joan è onesta: «Non posso fingere per sempre, ma smettere di fingere significherebbe farlo soffrire».

Alzi la mano chi non si è trovato in una situazione come questa. Intanto: si lascia una persona perché ci si accorge di non essere più innamorati? Il cuore e il buon senso suggerirebbero: certo che sì. Ma poi subentrano tanti fattori: quanto male faccio ai nostri figli (se ce ne sono)? Cosa penso di trovare dopo? Un’altra passione bruciante che finirà dopo un tempo limitato? E chi garantisce che mi innamorerò ancora? Bisogna seguire la passione o la ragione? I doveri o i piaceri? Inoltre, la coppia non dovrebbe essere un compito, un incarico; l’unione sentimentale dovrebbe essere appagante, giusto? Quindi, nonostante abbia tutto – un marito che la ama (interpretato da Vincent Macaigne) e una figlia meravigliosa di un anno e mezzo – cosa succede a Joan? Perché non sta bene?

Ambientato a Lione, il film di Mouret è un concentrato di sincerità che mette in scena le debolezze, le maschere, le menzogne, ma anche – al contrario – la lealtà e l’integrità di certi esseri umani. È una storia di contrasti con protagoniste tre donne: Joan, Alice e Rebecca, amiche che un po’ si proteggono e un po’ si mentono. Ad accompagnarle nelle loro peripezie c’è una voce fuori campo molto presente, pur essendo quella di un morto.

«Essere innamorata era bellissimo, ma era un vero inferno!» esclama Alice (impersonata da Camille Cottin) in un dialogo intenso con Joan. Come darle torto. L’amore scombussola, tortura, fa volare e cadere, si vive perennemente sulle montagne russe, gioia e dolore si alternano senza sosta, è corrosivo, a volte velenoso, ma tanto bello e necessario che – se finisce – come si può continuare a vivere? Allora sì, ha ragione Alice: amare tanto a volte fa andare dritti all’inferno. Chi non ha paura di questo? Chi è disposto a morire di gelosia o di dolore per l’abbandono e il rifiuto?

Oppure: c’è chi sceglie di vivere una vita tranquilla senza il tumulto che genera un sentimento travolgente. A quanto pare sono in molti. È più importante l’idea di coppia che garantisce un posto ‘sicuro’ dove stare, piuttosto che l’ebrezza del sentimento vitale che ti ribalta la vita e ti fa credere che valga la pena vivere proprio per questo?

Alcuni credono che sia un sollievo amare di meno: ti tutela dall’idea che ci possa essere dietro l’angolo una sofferenza abominevole. Insomma, per dirla in modo molto schietto, qualcuno preferisce recitare la parte dell’innamorato e vestire i panni della moglie ideale o del marito perfetto. Perfezione: parola che con l’amore non dovrebbe entrarci niente. L’idea di perfezione è il più stupido inganno a cui si possa correre dietro se si tratta di amore, siete d’accordo? Forse sbaglia chi insegue un modello di perfezione assoluta, quando invece ogni esperienza sentimentale ha un vocabolario a sé, un suo carattere, un suo modo di prendere forma e vivere nell’animo di chi lo prova. Ma questo è soltanto l’inizio. “Tre amiche”, un film imperdibile per chi ama le storie che scavano alla ricerca della verità.

di Hilary Tiscione

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