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Jimmy Sax e “Million Miles”: “La musica, un amore innato”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il sassofonista di fama internazionale Jimmy Sax sul suo nuovo disco “Million Miles”, in uscita oggi

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Jimmy Sax e “Million Miles”: “La musica, un amore innato”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il sassofonista di fama internazionale Jimmy Sax sul suo nuovo disco “Million Miles”, in uscita oggi

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Jimmy Sax e “Million Miles”: “La musica, un amore innato”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il sassofonista di fama internazionale Jimmy Sax sul suo nuovo disco “Million Miles”, in uscita oggi

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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il sassofonista di fama internazionale Jimmy Sax sul suo nuovo disco “Million Miles”, in uscita oggi

Jimmy Sax è un sassofonista moderno e apprezzato in tutto il mondo. Oltre che un carismatico performer e autore di successi mondiali come “No Man No Cry” e “Time”, con il suo inseparabile sassofono, intrattiene folle di ogni dimensione fin da quando era giovanissimo. Esploso su YouTube, , con oltre 1 milione di iscritti e 430 milioni di visualizzazioni, ha totalizzato finora in carriera quasi mezzo miliardo di stream.

Proprio oggi, 6 settembre, esce “Million Miles”, il suo nuovo album di inediti, che contiene 10 brani inediti, insieme a una cover di “Una Mattina”, il celebre pezzo del compositore e pianista Ludovico Einaudi, già disponibile in formato digitale. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Jimmy per sapere com’è nato questo suo secondo lavoro in studio e cosa lo abbia spinto a intraprendere la carriera da musicista

Cosa ti ha avvicinato alla musica?

È sicuramente un amore innato; l’ho scoperta da piccolo e me ne sono innamorato. Ringrazio i miei genitori, che mi hanno sempre supportato e spronato in questo senso.

Quanta importanza ha avuto YouTube nella tua carriera? 

Direi che è stato determinante: è il mezzo con cui ho potuto raggiungere prima decine di migliaia di appassionati e oggi milioni di fan. A volte non mi sembra vero di avere più di un milione di iscritti, e la responsabilità che ne deriva mi dà sempre una grande carica. Senza YouTube, il mio management non mi avrebbe mai scoperto; per me, YouTube è stata la chiave di tutto.

Come hai lavorato a questo disco? È nato fin da subito con un’idea in testa o via via che scrivevi ha preso forma? 

Ha preso forma brano dopo brano. La scrittura, composizione e produzione di un album è sempre un processo lungo, intenso e non privo di difficoltà. Siamo un team molto affiatato e preferiamo seguire il nostro istinto piuttosto che aderire rigidamente alle tendenze e agli schemi preconfezionati. Sono molto fiero del risultato: è un album che rappresenta un insieme di idee diverse, come un puzzle in cui convivono brani più “tradizionali” e altri più sperimentali, ma che ritengo possano essere iconici del mio gusto, della mia energia e del mio sentire in questo momento della carriera.

È il tuo secondo disco. Ti senti cambiato in qualcosa rispetto a quando lavoravi al primo?

Decisamente. Non sono passati molti anni, ma siamo sempre in cammino ed il mio “sentire” varia, così come la visione che il mio management elabora poi nel percorso che facciamo. Abbiamo costruito qualcosa di fantastico insieme e continuiamo a elaborare e sviluppare tante idee. In “Jimmy” (2021-22), mi sono stato più intimo e mi sono un po’ rivelato al pubblico. Questo nuovo album, Million Miles, riflette il percorso di questi ultimi anni, ma più che ricalcare il passato, indica già una direzione futura. In questo album si intravede, ad esempio, un accenno alla mia anima rock; ci sono composizioni che esprimono la gioia di essere diventato padre per la seconda volta; ci sono temi legati a persone care che non ci sono più; e c’è la persistente gratitudine e gioia di vivere che si riflette in alcune melodie.

Quanto ti influenzano i tuoi ascolti nella scrittura? 

Mi influenza ciò che ascolto, e soprattutto ciò che scelgo di ascoltare. Sono sempre molto curioso e tendo sempre un orecchio alle nuove sonorità. Mi piacciono le contaminazioni, ed anche in “Million Miles” non ho mancato di incontrare diversi produttori e collaboratori per un bouquet di suoni, e temi che fosse fedele al mio gusto.

In che fase della scrittura arriva la melodia del sax? È sempre centrale, trascinante, nei tuoi brani. Tu sei polistrumentista, c’è qualcosa di cui non ti occupi nella stesura dei brani? 

I flussi della composizione di un brano non sono mai identici. Molto dipende dallo studio in cui mi trovo, dalle persone con cui lavoro e dal fatto di arrivare con un’idea già in mente o lasci che sia un groove a suggerirmi come sviluppare la melodia. Il processo è quindi molto spontaneo. Sicuramente, quando il sax è lo strumento principale, riesco a esprimermi al meglio; comporre toplines è una delle cose che mi appassiona e mi fa esprimere meglio. Per quanto riguarda gli altri strumenti, sono molto affezionato alla batteria, mi piace accennare al piano, e mi diverte suonare il banjo. Mi piace curare la qualità del suono, dire la mia a proposito mixaggio… sono cresciuto ascoltando e suonando musica, la qualità non mi è mai indifferente.

In “A Million Miles” collabori con Steve Edwards, com’è nata questa collaborazione? 

Molto lo devo al mio management. È così che mi è arrivata quella canzone, scritta e composta originariamente da Steve Edwards, e portata alla mia attenzione da Tony Abbiamo immaginato un sax li dove c era una Tromba, io ho personalizzato dei passaggi ed abbiamo riprodotto il brano poi con The Avener, un mio caro amico e collega. Il risultato è nelle orecchie di tutti, un brano dal sapore 90s di cui andiamo molto fieri.

In “Cesar” si sente la voce di tuo figlio, a cui hai dedicato la canzone. Sembra quasi un carillon l’inizio. Com’è stato scriverla? Da cosa prendi ispirazione di solito?

È stato un semplice caso, sapete. Ero a Milano, intento a comporre e registrare un brano, quando mi arrivò un messaggio vocale in cui mio figlio mi salutava Fu mio figlio stesso in sostanza a “introdursi” in quei momenti di creatività E fu semplicemente così che lo inclusi nella registrazione in corso, poi insieme al team ITACA apportammo dei cambi ai suoni, ricorrendo così ad un carillon.. ed il resto è noto a voi come “Cesar” che è il nome del mio primogenito. 

Tra gli 11 brani del disco c’è anche “Una Mattina”, cover di un brano di Enaudi. Come mai questa scelta? 

“Una Mattina” è un brano  molto caro a me, al pubblico francese e, non da ultimo, al mio manager. Effettivamente questo brano ha un ruolo speciale nella mia carriera. Intanto io lo composi già diversi anni addietro nel mio Home-studio. Il successo della cover è stato in gran parte dovuto alla presenza del brano di Einaudi nel film “Quasi amici”. È proprio grazie a “Una Mattina” che sono stato contattato per la prima volta da Tony (ndr: il mio manager, tra l’altro appassionato di colonne sonore). Riproporlo oggi con la Symphonic Dance Orchestra, con la quale abbiamo già realizzato tre tour di successo in Italia e con cui presto gireremo anche in Francia unisce una serie di punti che quasi evidenziano un meraviglioso ciclo. Come mai questa scelta? Beh direi che in sintesi è il brano con cui sono stato “scoperto”, è il brano caro ai francesi grazie al film, ed un brano composto da un grande compositore Italiano. L’italia, che è diventata come una seconda casa ed il mio mngmt è italiano appunto. 

Hai suonato in giro per i club di tutta Europa questa estate. Porterai questo nuovo disco in giro in autunno? 

Certamente! Iniziamo proprio dalla “mia” Francia tra pochi giorni, il 19 settembre, con un tour che toccherà i teatri di tutte le principali città del paese, incluso l’Olympia a Parigi (24 settembre, sold out), come quasi tutto il tour. È un format molto divertente e dinamico, quello con l’orchestra diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino. Sono molto orgoglioso di questa formazione: sono tutti giovani e talentuosi, e ci divertiamo come non mai.

Presto poi debutterò a Londra (15 dicembre, biglietti già in vendita) una data esclusiva che ci vedrà impegnati in formato Live Band per la prima volta. E poi presto saranno annunciati concerti in Austria, Germania, Romania e Bulgaria per il 2025. La mia musica raggiungerà così sempre più persone, questo album ce lo godremo per un anno circa… ed io farò bene a godermi un pò di vacanze in questo scorcio di fine anno prima di questa nuova fantastica avventura.

di Federico Arduini

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