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Ottant’anni fa nasceva John Holmes

La vita di John Holmes, trascorsa fra eccessi, successi e cadute, è terminata così come era iniziata, fra i tormenti della sua anima

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Ottant’anni fa nasceva John Holmes

La vita di John Holmes, trascorsa fra eccessi, successi e cadute, è terminata così come era iniziata, fra i tormenti della sua anima

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Ottant’anni fa nasceva John Holmes

La vita di John Holmes, trascorsa fra eccessi, successi e cadute, è terminata così come era iniziata, fra i tormenti della sua anima

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La vita di John Holmes, trascorsa fra eccessi, successi e cadute, è terminata così come era iniziata, fra i tormenti della sua anima

Questa vicenda inizia in una sera del 1967, nel bagno di uno dei tanti locali che animano la vita notturna ‘piccante’ di Los Angeles. C’è un ragazzo di nome John, nato esattamente ottant’anni fa, nell’agosto del 1944, che a soli 23 anni ha già avuto una vita degna di un romanzo. 

Figlio di una fondamentalista religiosa di Ashville (Ohio), non ha mai conosciuto il padre biologico. A tirarlo su ci ha pensato la madre insieme al nuovo compagno, un tipo violento e alcolizzato di nome Edward Holmes. In quel contesto John, di natura ribelle e anticonformista, non si trova bene. Così a 16 anni si arruola nell’esercito. Va in Germania per tre anni, poi abbandona la divisa e si sposta in California dove fa un po’ di tutto: il venditore porta a porta, il magazziniere in un mattatoio e l’autista di ambulanze. Ed è proprio a bordo di un’ambulanza che incontra Sharon, un’infermiera che nel 1965 diventerà sua moglie. 

Ma torniamo al bagno del club di cui parlavamo all’inizio. Qui John incrocia un fotografo a cui non sfugge la particolarità anatomica che contraddistingue il ragazzo: ovvero un organo sessuale di dimensioni fuori dal comune. Gli propone di posare come modello, John accetta e da quel momento la storia prende un’altra piega. Nei tardi anni Sessanta la pornografia non è ancora un’industria, quanto piuttosto uno strumento della controcultura, un ulteriore mezzo per andare contro le regole del sistema. E nulla più del sesso è in grado di scuotere la coscienza dell’America puritana. Nel 1972 escono prima “Gola Profonda” e poi “Behind the green door”, due capisaldi del cinema a luci rosse che sdoganano il porno nella cultura di massa. 

A quel punto la carriera di John prende il volo. Il ragazzo dell’Ohio diviene il primo divo hard del mondo, celebrato e riconosciuto anche al di fuori dell’ambiente. Gira centinaia di film, con oltre 3mila partner, diventando ricchissimo. La sua ascesa va però di pari passo con la dipendenza dalle droghe. Un vizio che lo porta ad avere continui debiti e anche qualche problema con la legge. 

Qui entra in gioco Eddie Nash, un potente boss della Los Angeles di quegli anni che, quando lo conosce, gli apre le porte di casa. Ma il pornodivo decide di approfittarne per organizzare – insieme a quattro criminali del posto – una rapina proprio nella villa del gangster. Quando Nash lo scopre, si vendica alla sua maniera e il primo luglio del 1981 fa uccidere i quattro componenti della banda di rapinatori. John la scampa per un pelo. 

A quel punto, ormai sempre più vittima dei suoi demoni, l’attore accetta di tutto: dalla prostituzione alle parti in pellicole destinate al pubblico omosessuale. E sul set di uno di questi film fa l’ultimo incontro determinante nella sua vita: quello con l’Aids. Qualcosa che però John non rivelerà a nessuno. Anzi, pur di racimolare denaro, volerà in Europa dove girerà accanto a Ilona Staller. 

La sua storia (che ha ispirato pellicole, libri e documentari) termina il 13 marzo 1988, a soli 43 anni. Alla scoperta della causa del decesso, il mondo del porno piomba nel panico. E mentre piange il proprio re, decide di iniziare ad adottare severi controlli sulla salute degli attori.

La vita di John Holmes, trascorsa fra eccessi, successi e cadute, è terminata così come era iniziata, fra i tormenti della sua anima. In mezzo, un uomo che voleva fare la rivoluzione e che – seppure a modo suo – c’è riuscito. Con l’unico strumento che aveva a disposizione.

di Stefano Faina e Silvio Napolitano

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