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Sciopero La Fenice

La Fenice di Venezia conferma lo sciopero, salta la Prima di Otello 

Salta la Prima della nuova Stagione Lirica 2024/25 del Teatro La Fenice di Venezia. Uno dei temi più “caldi” dello sciopero riguarda il permesso a svolgere le attività esterne

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La Fenice di Venezia conferma lo sciopero, salta la Prima di Otello 

Salta la Prima della nuova Stagione Lirica 2024/25 del Teatro La Fenice di Venezia. Uno dei temi più “caldi” dello sciopero riguarda il permesso a svolgere le attività esterne

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La Fenice di Venezia conferma lo sciopero, salta la Prima di Otello 

Salta la Prima della nuova Stagione Lirica 2024/25 del Teatro La Fenice di Venezia. Uno dei temi più “caldi” dello sciopero riguarda il permesso a svolgere le attività esterne

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Salta la Prima della nuova Stagione Lirica 2024/25 del Teatro La Fenice di Venezia. Uno dei temi più “caldi” dello sciopero riguarda il permesso a svolgere le attività esterne

Salta la Prima della nuova Stagione Lirica 2024/25 del Teatro La Fenice di Venezia: lo sciopero confermato dai sindacati impedirà mercoledì 20 novembre, alle ore 19, il debutto di “Otello” di Giuseppe Verdi. Lo ha comunicato ufficialmente questa mattina la Fondazione Teatro La Fenice. 

“Lo sciopero proclamato delle principali sigle sindacali del Teatro La Fenice, che ha già visto annullare la prima di ‘Turandot’ e la prima del dittico ‘La fabbrica illuminata – Erwartung’, non è stato revocato; pertanto la Fondazione Teatro La Fenice informa che la prima recita di ‘Otello’ prevista mercoledì 20 novembre al Teatro La Fenice non avrà luogo; le altre quattro recite in programma il 23, 26, 29, novembre 1 dicembre si svolgeranno regolarmente”, si legge nel comunicato. Gli abbonati e gli acquirenti del biglietto per la Prima saranno rimborsati. L’annullamento della serata inaugurale dovrebbe provocare un ammanco di circa 200.000 euro nelle casse della Fondazione veneziana. 

“Da due anni chiediamo alla Fondazione impegni precisi su alcuni argomenti per noi importanti e non ci sono mai arrivate risposte convincenti – aveva detto al ‘Gazzettino’ qualche giorno fa Marco Trentin, rappresentante sindacale e segretario provinciale del sindacato autonomo dei lavoratori dello spettacolo – lo scontro è soprattutto sulla pianta organica e sull’aspetto economico”. Il sindacalista ha spiegato che tre anni fa alla Fenice lavoravano 315 persone, l’anno scorso il numero era sceso a quota 271. Uno dei temi più “caldi” riguarda il permesso a svolgere le attività esterne. Nei giorni in cui non sono previsti impegni particolari in sala, i lavoratori solitamente potevano partecipare ad attività artistiche esterne al teatro. Ora questo sistema sarebbe stato messo in discussione, profilando come assente il dipendente che si allontana dalla sede principale. 

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