La forza del destino alla Scala
Manca sempre meno alla Prima del Teatro alla Scala di Milano, che quest’anno vedrà in scena “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
La forza del destino alla Scala
Manca sempre meno alla Prima del Teatro alla Scala di Milano, che quest’anno vedrà in scena “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
La forza del destino alla Scala
Manca sempre meno alla Prima del Teatro alla Scala di Milano, che quest’anno vedrà in scena “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
Manca sempre meno alla Prima del Teatro alla Scala di Milano, che quest’anno vedrà in scena “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
Manca sempre meno alla Prima del Teatro alla Scala di Milano, un momento attesissimo da tutti gli amanti dell’opera, prevista come da tradizione per la sera di domani 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio per i milanesi. Quest’anno ad aprire la stagione sarà “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, che segna il nono titolo verdiano diretto dal maestro Riccardo Chailly alla Scala e la sua undicesima inaugurazione di stagione. Questa sarà inoltre l’ultima inaugurazione sotto la direzione del sovrintendente Dominique Meyer.
Melodramma in quattro atti che mancava alla Scala dal 2001, “La forza del destino” è un adattamento dell’opera teatrale spagnola del 1835 “Don Álvaro o La fuerza del sino” di Ángel de Saavedra. La trama segue i tormentati amori di Leonora e Don Álvaro, ostacolati da vendette, malintesi e fatalità, fra la Spagna e l’Italia del Settecento, sullo sfondo lo spettro di una guerra imminente. La prima rappresentazione assoluta dell’opera si tenne al Teatro Imperiale di San Pietroburgo, in Russia, il 10 novembre 1862, in una versione successivamente rivista da Verdi. Questa seconda versione, arricchita dalla celebre sinfonia, da un nuovo finale e da numerose modifiche al libretto (nella prima versione Don Álvaro si toglieva la vita, mentre in quella definitiva sopravvive alla morte di Leonora), debuttò con successo proprio alla Scala di Milano il 27 febbraio 1869. Scrisse Verdi qualche giorno dopo: «Sono ritornato qui ieri sera da Milano a mezzanotte stanco morto di fatica. Ho bisogno di dormire quindici giorni di seguito per rimettermi. A quest’ora tu saprai della Forza del destino: vi fu una buona esecuzione ed un successo. La Stolz (soprano, Donna Leonora ndr.) e Tiberini (tenore, Don Alvaro ndr.) superbi. Gli altri bene. Le masse, Cori ed orchestra hanno eseguito con una precisione ed un fuoco indescrivibili. Avevano il diavolo addosso. Bene, assai bene».
L’allestimento è stato affidato a Leo Muscato, che nelle note di regia ha descritto il lungo lavoro fatto nel cercare di trasportare quest’opera ai nostri giorni: «In un momento storico così delicato, il rischio di scivolare nella banalizzazione è tangibile e insidioso. Per questo, ancora una volta, abbiamo cercato di percorrere una strada che rifiutasse le semplificazioni». Il risultato è una messa in scena che attraversa diverse epoche, partendo dal Settecento e arrivando fino ai giorni nostri, con una certa libertà creativa. La scenografia circolare, che si spoglia progressivamente di colori e vita man mano che il racconto procede, dona notevole dinamismo alla narrazione, dando vita a una sorta di ruota del destino in continuo movimento che si schiude davanti agli occhi dello spettatore in perfetta sinergia con la musica di Verdi, che gioca con i temi e rimandi, in una speculare circolarità musicale.
Chi scrive ha avuto la possibilità di assistere all’anteprima dedicata ai giovani il 4 dicembre, una serata conclusasi con oltre dieci minuti di applausi che hanno suggellato un indubbio successo. Il cast, impeccabile nei cori e nei solisti, ha visto un’ottima Anna Netrebko nei panni di Donna Leonora e un convincente Brian Jagde, tenore, chiamato a sostituire Jonas Kaufmann nel ruolo di Don Álvaro. Tuttavia, a spiccare maggiormente è stato Ludovic Tézier, straordinario nel ruolo complesso di Don Carlo di Vargas.
La Prima della Scala sarà trasmessa anche quest’anno gratuitamente in diretta su Rai 1 e in oltre 30 luoghi di Milano grazie alla tradizionale “Prima diffusa”, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera città, dagli appassionati agli spettatori occasionali.
Ultime note a margine per i più curiosi. Taluni ritengono che quest’opera di Verdi porti sfortuna, a causa di alcuni eventi che hanno segnato la sua storia, tanto da arrivare a definirla “l’innominabile di Verdi”. Fra gli episodi sfortunati veri o presunti – al di là di barbe cadute, malattie o persino decessi fra i membri del cast – ve ne raccontiamo uno: si narra che il 1º settembre 1939, giorno in cui ebbe inizio la Seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista, al Teatro Wielki di Varsavia fosse in programma proprio “La Forza del Destino”.
di Federico Arduini
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