“Quel Gran Genio”: il festival che riporta Mogol al Mulino
Anteprima speciale del festival “Quel Gran Genio” dedicato a Battisti al Mulino di Anzano del Parco, questa domenica 14 settembre. Francesco Paracchini ci ha raccontato l’importanza del luogo e dell’appuntamento
“Quel Gran Genio”: il festival che riporta Mogol al Mulino
Anteprima speciale del festival “Quel Gran Genio” dedicato a Battisti al Mulino di Anzano del Parco, questa domenica 14 settembre. Francesco Paracchini ci ha raccontato l’importanza del luogo e dell’appuntamento
“Quel Gran Genio”: il festival che riporta Mogol al Mulino
Anteprima speciale del festival “Quel Gran Genio” dedicato a Battisti al Mulino di Anzano del Parco, questa domenica 14 settembre. Francesco Paracchini ci ha raccontato l’importanza del luogo e dell’appuntamento
Ogni canzone nasce intrecciata al suo autore, ma anche al tempo e al luogo che l’hanno vista germogliare. La storia della musica è piena di posti diventati leggendari perché, quasi per alchimia, hanno dato vita a brani immortali. In Italia esiste un luogo forse poco noto al grande pubblico, ma decisivo per la nostra canzone d’autore: il Mulino di Anzano del Parco, in provincia di Como. È proprio qui che si terrà l’anteprima speciale del festival “Quel Gran Genio”, ideato e diretto artisticamente da Francesco Paracchini e dedicato alla riscoperta del patrimonio musicale di Lucio Battisti. L’organizzazione è affidata a L’Isola che non c’era, realtà milanese che da oltre vent’anni si occupa di musica italiana attraverso un sito e canali social costantemente aggiornati. L’appuntamento è fissato per domenica 14 settembre alle 16.30, con il concerto-evento “Emozioni”, che vedrà protagonisti Gianmarco Carroccia e Mogol.
Proprio Paracchini spiega perché quel mulino rappresenta un tassello fondamentale della storia della nostra musica: «All’inizio degli anni Settanta Mogol e Battisti comprarono quel cascinale, in realtà un vero mulino che aveva perso la ruota negli anni Trenta, immerso in 55mila metri quadri di bosco. Lo trasformarono in uno studio di registrazione modernissimo». Non solo: «La forza dell’idea stava nel vivere questo luogo come una factory, in cui gli artisti restavano una settimana o dieci giorni, suonavano, dormivano, vivevano insieme. Un approccio che in America si conosceva già, ma che in Italia era una novità assoluta. Formula 3, Battisti stesso con “Anima latina”… tutti hanno registrato così». Poi però all’improvviso l’incanto finì: «Nel 1976 un’alluvione distrusse tutte le apparecchiature. Da allora l’intero complesso è rimasto chiuso, proprietà privata. Per questo l’idea di riaprirlo dopo cinquant’anni, con Mogol presente, è stata un’emozione fortissima. Un evento unico: ascoltare le canzoni di Battisti spiegate da Mogol in quel luogo è qualcosa che non si può replicare altrove» sottolinea Paracchini.
La preziosa opportunità nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di Anzano del Parco di portare Mogol in concerto: «L’idea iniziale non era legata al mulino, ma quella era un po’ la meta ideale. Essendo una proprietà privata chiusa da cinquant’anni, non era scontato riuscire a farcela. Piano piano, però, l’amministrazione ha convinto la proprietà spiegando l’importanza dell’evento. Alla fine è arrivato il sì e le strade si sono incrociate: siamo diventati organizzatori dell’evento, inserendolo all’interno del cartellone di “Quel Gran Genio”».
La manifestazione dedicata a Battisti giunge quest’anno alla sua terza edizione e per l’occasione sarà più ricca che mai, con l’aggiunta di un quarto giorno, lunedì 29, che cade nella data del compleanno di Lucio. Tra gli eventi a cui porre attenzione nel ricco cartellone, quello previsto per il primo giorno del festival, venerdì 26 settembre: dalle 15 alle 18 un tram storico girerà per Milano partendo dal Castello Sforzesco, con musicisti che suonano Battisti in acustico durante il tragitto.
Ogni giro durerà un’ora e ospiterà 50 passeggeri alla volta. Domenica 28 settembre, al Teatro Menotti, verrà invece riproposta con fedeltà assoluta la trasmissione Rai “Tutti insieme” del 1971, che presentava gli artisti della Numero Uno. La scaletta sarà quella originale, con coreografie e arrangiamenti, affidata a musicisti del Cpm e ad attori di Stm.Far conoscere l’arte di Battisti è importante oggi più che mai, ribadisce Paracchini: «È fondamentale ricordare i grandi padri storici della nostra discografia. Più passa il tempo e più il cantautore di Poggio Bustone conquista nuove generazioni, anche grazie al recupero del suo repertorio post Mogol, che resta spesso in ombra. Dire di conoscere Battisti senza conoscere quella parte della sua produzione è limitante. La nostra manifestazione vuole restituire un’immagine completa del musicista». Il festival sarà ‘diffuso’, nel senso che non si svolgerà in un unico luogo, ma un po’ in tutta Milano: «Ogni anno cambiamo spazi, dal centro alle periferie, per far scoprire alla città luoghi dove si può fare cultura e musica
di Federico Arduini
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: musica
Leggi anche