Robert Redford, l’immortale
È immortale. Questo dovrebbe rincuorarci. Ci lascia uno degli attori più importanti della storia, Robert Redford, colui che si pensava non potesse morire mai

Robert Redford, l’immortale
È immortale. Questo dovrebbe rincuorarci. Ci lascia uno degli attori più importanti della storia, Robert Redford, colui che si pensava non potesse morire mai
Robert Redford, l’immortale
È immortale. Questo dovrebbe rincuorarci. Ci lascia uno degli attori più importanti della storia, Robert Redford, colui che si pensava non potesse morire mai
È immortale. Questo dovrebbe rincuorarci. Oggi ci lascia uno degli attori più importanti della storia, Robert Redford, colui che si pensava non potesse morire mai. È un momento straziante, ma possiamo consolarci pensando che l’anima di questo grande uomo non andrà via, resterà viva nel ricordo.
Si può forse dimenticare come ha vestito i panni di Paul Bratter in “A piedi nudi nel parco” insieme a Jane Fonda? E il suo ruolo in “La stangata” accanto a Paul Newman? Fu nominato all’Oscar come migliore attore protagonista e già s’intravedeva una star, ma a quel tempo ancora non si sapeva che questo portento nato a Santa Monica, sarebbe diventato un mito.
Con la parte di Hubbell Gardiner in “Come eravamo” diretto da Sydney Pollack (regista con cui ha collaborato diverse volte) dove recita accanto a Barbra Streisand, in un attimo diventa l’uomo più desiderato del pianeta, il sovrano di Hollywood; non un sex symbol qualunque, ma un uomo di spessore, uno con un’eleganza invalicabile, uno di quegli esseri umani dal volto intelligente e perforante.
Tra i tanti film che ha reso memorabili con il suo appeal e la sua intensità sullo schermo ci sono, solo per citarne qualcuno: “Tutti gli uomini del presidente” (incentrato sullo scandalo Watergate) dove recita insieme a Dustin Hoffman, il romanticissimo “Qualcosa di personale” insieme a Michelle Pfeiffer (avete presente la famosa canzone cantata da Céline Dion: “Because you loved me”? Era in quel film lì…).
Insomma, una leggenda, ecco come si può definire. Una vera leggenda.
Non solo un grande attore, ma anche un grande regista
Non solo un grande attore, ma anche un grande regista. Il suo debutto alla regia con “Gente comune” si è aggiudicato il Premio Oscar, poi ha diretto cult come “L’uomo che sussurrava ai cavalli” (che ha glorificato la giovanissima Scarlett Johansson), oppure “In mezzo scorre il fiume” con protagonista Brad Pitt; ha diretto anche altri grandissimi come Tom Cruise e Meryl Streep in “Leoni per agnelli”, ma non solo: è stato anche il fondatore del celebre Sundance Film Festival dove sono emersi alcuni dei più noti artisti del mondo tra i quali Quentin Tarantino.
La magia di questo gigante sta anche nel fatto che con il passare del tempo le sue performance, il suo aspetto, la sua sostanza, ogni cosa di lui, si è fatta negli anni sempre più avvincente.
Mai un passo falso, mai un colpo sbagliato, mai una scelta distante dalla sua integrità. È come se con il passare del tempo la sua anima, il suo corpo, il suo patrimonio esistenziale si fossero fatti anche più attraenti, più amabili.
Vi sarà capitato centinaia di volte di sentire dalle donne pronunciare frasi come queste: “Più invecchia, meglio è”; “più passano gli anni e più diventa affascinante”. Ecco, se parliamo di fascino, questo non riguarda solo un volto piacente, un corpo slanciato, un sorriso smagliante e una voce sensuale, il fascino è qualcosa di miracoloso che appartiene all’universo del mistero. Si esprime con i modi, in una risata, nel portamento, nei gesti, nella capacità di catturare gli sguardi di chiunque ti passi accanto, nella facoltà di restare nella memoria delle persone. Ebbene Robert Redford ha incarnato l’idea di fascino. E la divulgherà ancora con l’immenso patrimonio che ci lascia.
Robert Redford resta immortale? La risposta è sì
Allora, siccome questo non può essere dimenticato, possiamo dire che resta immortale? Sì.
L’attore di “Proposta indecente”, l’ammaliante miliardario che – oltre a Demi Moore – ha fatto innamorare tutte le donne del pianeta, con quel suo fare sicuro, nobile, fiero e orgoglioso, oggi ha chiuso gli occhi all’età di 89 anni, ma non si porta via l’eredità che ci lascia, quella resta qui con noi e verrà tramandata a tutte le generazioni che verranno.
Resterà sempre il più sublime modello di charme, colui che raffigura la grazia e la benedizione di alcuni esseri umani toccati da un incantesimo che riguarda molto da vicino l’eternità.
di Hilary Tiscione
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Robert Redford, l’America del sogno più puro – IL VIDEO

Premio Tenco 2025: a Goran Bregovic e Daniele Silvestri i riconoscimenti alla carriera

Morto Robert Redford, l’idolo del cinema aveva 89 anni
