Springsteen e i democratici dispersi contro Trump
Ho letto l’intervista concessa da Bruce Springsteen a Time per la storia di copertina del grande magazine e i passaggi politici sono quelli più rilevanti. Cosa pensa il celebre cantante di Donald Trump
Springsteen e i democratici dispersi contro Trump
Ho letto l’intervista concessa da Bruce Springsteen a Time per la storia di copertina del grande magazine e i passaggi politici sono quelli più rilevanti. Cosa pensa il celebre cantante di Donald Trump
Springsteen e i democratici dispersi contro Trump
Ho letto l’intervista concessa da Bruce Springsteen a Time per la storia di copertina del grande magazine e i passaggi politici sono quelli più rilevanti. Cosa pensa il celebre cantante di Donald Trump
Ho letto l’intervista concessa da Bruce Springsteen a Time per la storia di copertina del grande magazine e i passaggi politici sono quelli più rilevanti. Non solo perché di stretta attualità, incentrati sulla figura del Presidente degli Usa Donald Trump e sulla nota, siderale distanza fra i due personaggi.
Colpisce (o almeno ha colpito me) soprattutto per la forza del messaggio di Springsteen – limpido, semplice ed essenziale – nei confronti dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Il tono oltre il giudizio, del tutto prevedibile.
Emerge una severa e condivisibile critica all’incapacità del Partito democratico di intercettare il sentimento profondo del Paese e costruire un’alternativa valida all’America che segue Trump, si identifica in Trump e vuole la politica di Trump.
Mi sono scoperto a pensare che Bruce Springsteen abbia ragione proprio nella crudezza del suo ragionamento: un fenomeno della portata storica come quello rappresentato da Donald Trump va ripagato della stessa moneta dialettica. Nella semplicità (anche rozzezza) del messaggio, nell’assoluta nettezza degli argomenti e delle distanze da sottolineare. Sempre rispetto e disponibilità all’ascolto, ma anche discorsi diretti, senza sconti, capaci di smascherare le assurdità.
Trump e il trumpiano tipico – fa capire Springsteen – non possono essere affrontati con il fioretto della retorica più raffinata, perché dall’altra parte si riduce il mondo a bianco-nero, buoni-cattivi, con me o contro di me.
La dialettica elegante e complessa di Barack Obama sulla questione autismo e paracetamolo, per esempio, è troppo davanti alla palese assurdità sostenuta alla Casa Bianca.
La sensazione è che Springsteen se la sarebbe risolta con un paio di espressioni colorite e che in effetti certe esagerazioni non meritino molto di più.
Cosa pensa Springsteen di Trump
Springsteen, quanto ai giudizi sprezzanti di Trump nei suoi confronti, ha dichiarato a Time: “Non potrebbe fregarmene di meno. Lui è la personificazione dello scopo del 25° emendamento e dell’impeachment e, se il Congresso avesse un minimo di coraggio, lo butterebbe nel bidone della spazzatura della storia”.
Poi: “Dobbiamo accettare il fatto che un buon numero di americani non ha problemi con la sua politica fatta di potere e dominio, ma io non posso dare carta bianca a quei tizi. Molti hanno creduto alle sue bugie, a lui non importa nulla di chi resta indietro, ma solo di sé stesso e dei multimiliardari che lo hanno sostenuto il giorno dell’insediamento”.
Le critiche ai democratici
Ed eccoci alle critiche ai democratici, che appaiano una logica conseguenza di questi pensieri: “Abbiamo un bisogno disperato di un partito alternativo che sia efficace – sottolinea Springsteen – oppure che il Partito Democratico trovi qualcuno in grado di parlare alla nazione. C’è un problema nel linguaggio che usano e nel modo in cui cercano di parlare alla gente”. Appunto.
di Fulvio Giuliani
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