Stevie Wonder 75, un meraviglioso patrimonio
Stevie Wonder compie 75 anni proprio oggi. Non solo un compleanno importante, ma la celebrazione vivente di una carriera che ha attraversato ogni confine possibile: generazionale, musicale, sociale, geografico
Stevie Wonder 75, un meraviglioso patrimonio
Stevie Wonder compie 75 anni proprio oggi. Non solo un compleanno importante, ma la celebrazione vivente di una carriera che ha attraversato ogni confine possibile: generazionale, musicale, sociale, geografico
Stevie Wonder 75, un meraviglioso patrimonio
Stevie Wonder compie 75 anni proprio oggi. Non solo un compleanno importante, ma la celebrazione vivente di una carriera che ha attraversato ogni confine possibile: generazionale, musicale, sociale, geografico
Stevie Wonder compie 75 anni proprio oggi. Tre quarti di secolo, la maggior parte vissuti dentro, sopra e oltre la musica. Non solo un compleanno importante, ma la celebrazione vivente di una carriera che ha attraversato ogni confine possibile: generazionale, musicale, sociale, geografico. Stevie Wonder – o meglio Mr. Wonderful, com’è anche soprannominato – è un artista unico. Una delle figure più straordinarie e innovative della storia della musica afroamericana e globale. Cieco dalla nascita, Stevland Hardaway Morris è il simbolo stesso del talento che trascende ogni limite.
Prodigio precoce, a soli 11 anni entra nella scuderia della Motown di Berry Gordy, diventando “Little Stevie Wonder”. Con la sua armonica e una voce fuori dal comune, nel 1963 scala le classifiche con “Fingertips”, divenendo l’artista più giovane della storia a conquistare la vetta della Billboard Hot 100. Ma quello sarà soltanto il primo degli innumerevoli traguardi raggiunti nel corso di una carriera leggendaria. Negli anni Stevie ha venduto oltre 100 milioni di dischi. Ha vinto 25 Grammy Awards (tre dei quali addirittura per tre album consecutivi, come solo Frank Sinatra seppe fare) e un Oscar (per la colonna sonora “I Just Called to Say I Love You”). È entrato nella Rock and Roll Hall of Fame, nella Songwriters Hall of Fame. E ha ricevuto onorificenze come il Kennedy Center Honors e il Grammy Lifetime Achievement Award.
Ma i numeri, per quanto impressionanti, non bastano a definirne l’importanza a livello socio culturale. La sua musica ha attraversato e contaminato tutti i generi. Dal rhythm’n’blues degli esordi al soul e funk degli anni Settanta, dal pop degli anni Ottanta alle influenze elettroniche dei Duemila. La sua produzione più iconica, quella degli anni Settanta – con album come “Talking Book”, “Innervisions” e “Songs in the Key of Life” – resta un punto fermo nella storia della musica moderna. Non solo per l’apporto innovativo, ma anche per l’impegno civile e spirituale.
Stevie ha saputo infatti raccontare l’amore, la fede, la lotta per i diritti civili con una grazia e un’intensità uniche. Ha sostenuto con forza la fine dell’apartheid e di ogni discriminazione razziale, basti pensare a “Ebony and Ivory”, in duetto con Paul McCartney. Ha cantato la pace, ha collaborato a progetti globali come “Usa for Africa” accanto a Michael Jackson e Lionel Richie. È stato un punto di riferimento per generazioni di artisti: da Prince a Beyoncé, da Pharrell ad Alicia Keys. Il suo canzoniere, neanche a dirlo, è enciclopedico. “Superstition”, “Isn’t She Lovely”, “Higher Ground”, “You Are the Sunshine of My Life” sono solo alcuni fra i suoi brani. Hanno segnato epoche, accompagnato vite, ispirato sogni. Ed è innegabile che la maggior parte di noi ha almeno una canzone di Wonder legata a un ricordo prezioso.
Ma oltre la musica c’è l’uomo: un attivista, un esempio e un simbolo di resilienza. La sua nomina a “Messaggero di Pace” delle Nazioni Unite nel 2009 ha rappresentato il naturale approdo di una vita spesa – anche lontano dai riflettori – a favore dei più deboli, della giustizia sociale, della speranza. Ora festeggia 75 anni con un grande concerto celebrativo, previsto per quest’estate in un simbolo londinese come Hyde Park. E il mondo gli restituisce un tributo che va ben oltre gli applausi. Stevie Wonder è parte del nostro patrimonio affettivo e culturale. È un genio sì, ma anche una presenza e una voce che ci hanno accompagnato nei momenti più intensi.
Auguri, Mr. Wonderful. La tua musica continua a parlarci e il tuo messaggio di amore e pace risuona oggi più attuale che mai.
Di Stefano Faina e Silvio Napolitano
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche