Taylor Swift, un record dopo l’altro
Taylor Swift: la cantante-attrice-star americana è la popstar più seguita e amata al mondo, la voce al femminile che ha incassato di più nella storia per i suoi concerti
Taylor Swift, un record dopo l’altro
Taylor Swift: la cantante-attrice-star americana è la popstar più seguita e amata al mondo, la voce al femminile che ha incassato di più nella storia per i suoi concerti
Taylor Swift, un record dopo l’altro
Taylor Swift: la cantante-attrice-star americana è la popstar più seguita e amata al mondo, la voce al femminile che ha incassato di più nella storia per i suoi concerti
Taylor Swift: la cantante-attrice-star americana è la popstar più seguita e amata al mondo, la voce al femminile che ha incassato di più nella storia per i suoi concerti
Il suo successo è lì, sotto i nostri occhi. Il film-concerto “Taylor Swift – The Eras Tour” ha superato i 100 milioni di dollari di prevendite globali in appena 48 ore: così soltanto “Barbie”, “Super Mario Bros” e un altro paio di film-evento degli ultimi tempi. È solo l’ultimo trionfo di Taylor Swift. La cantante-attrice-star americana è la popstar più seguita e amata al mondo (200 milioni di copie vendute a livello internazionale, più degli Stones), la voce al femminile che ha incassato di più nella storia per i suoi concerti e quella le cui canzoni ottengono più download su Spotify. Si è presa anche lo sfizio di eguagliare i Beatles, piazzando 11 brani in contemporanea nella Billboard Top 200, la principale classifica discografica degli Stati Uniti. Si scrive Taylor, si riscrivono i primati.
C’è chi parla addirittura di “Swiftlation”: dove arriva lei si verifica l’aumento indiscriminato dei prezzi, cavalcando l’inflazione in atto. È accaduto in Svezia e in Francia, oltre che in alcune aree degli Stati Uniti. Nei mesi scorsi ha mandato in tilt la piattaforma Ticketmaster per l’eccessiva richiesta di biglietti per i suoi show dal vivo. Insomma, la 34enne singer americana è una macchina da guerra e onestamente è difficile comprendere fino in fondo le motivazioni della sua ascesa planetaria. Ha una bella voce che ridefinisce il country ma non è certo Alicia Keys o Beyoncé, senza scomodare i mostri sacri del pop americano. Il suo sound ha svariato dal country al pop, fioccano in fila hit in classifica ma non sta riscrivendo certo la storia recente della musica. Le sue canzoni non sono neppure così originali: né avanguardia né sperimentalismo. Nessuna rivoluzione, ma piace a Paul McCartney, Bruce Springsteen, Mick Jagger. Senza ovviamente cadere nel sessismo, è una bella donna ma non un sex symbol: non è Shakira o Beyoncé. Eppure nessuno riesce a reggere il suo passo.
Uno dei suoi segreti è forse il pragmatismo: dopo i primi conflitti con la sua casa discografica, la cantante americana ha deciso di arrangiare daccapo i primi sei album (compreso l’ultimo, il vendutissimo “Reputation”), staccandosi così da certe dinamiche commerciali. Una ricerca di indipendenza che l’ha portata nel 2014 a rimuovere per un po’ di tempo il suo catalogo da Spotify, per ridiscutere da una posizione di forza le royalty incassate dalla piattaforma. Liberale, progressista (vicina alle posizioni della comunità Lgbt) e promotrice dell’empowerment femminile, Taylor Swift rappresenta senza dubbio una novità rispetto all’iconografia del country legato alla tradizione americana. Ma è anche tormentata e introspettiva, capace di raccontarsi senza veli a un pubblico giovane nel documentario “Miss Americana”, uscito tre anni fa su Netflix. Basta tutto questo per giustificare il suo trionfo?
di Nicola Sellitti
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