A Napoli c’è il murale dei record
6 milioni di persone avrebbero fatto visita all’effigie di Diego Armando Maradona, più di quelli del Cristo Velato o della Napoli Sotterranea
A Napoli c’è il murale dei record
6 milioni di persone avrebbero fatto visita all’effigie di Diego Armando Maradona, più di quelli del Cristo Velato o della Napoli Sotterranea
A Napoli c’è il murale dei record
6 milioni di persone avrebbero fatto visita all’effigie di Diego Armando Maradona, più di quelli del Cristo Velato o della Napoli Sotterranea
6 milioni di persone avrebbero fatto visita all’effigie di Diego Armando Maradona, più di quelli del Cristo Velato o della Napoli Sotterranea
La premessa è d’obbligo: una stima precisa non c’è e non può esserci, perché per il murale di Diego Armando Maradona – il tempio votivo del fuoriclasse argentino incastonato ai Quartieri Spagnoli di Napoli – non esiste una biglietteria. È il trionfo di venditori ambulanti e di tutti quelli che si sono trovati un tesoro inatteso tra le mani, con un flusso infinito di turisti ogni giorno, tra altarini, fotografie e luminarie ‘a devozione’ di Diego nell’area che – su iniziativa del Comune di Napoli – è diventata largo Maradona.
E quindi si usa il condizionale, ma il dato è ritenuto attendibile da alcune agenzie di viaggio che hanno contato poco meno di 19 milioni di visitatori a Napoli nel corso dello scorso anno: 6 milioni di persone avrebbero fatto visita all’effigie del fuoriclasse argentino, quindi più di quelli del Cristo Velato o della Napoli Sotterranea – restando nei dintorni del centro storico del capoluogo campano – oppure anche del Santuario di Pompei. Non basta: il murale di Maradona (realizzato nel 1990 dal giovane street artist Mario Filardi per celebrare il secondo scudetto del Napoli e restaurato circa dieci anni fa dall’artista argentino Francisco Bosoletti) sarebbe il secondo ‘monumento’ più visto in Italia, alle spalle dell’inarrivabile Colosseo, visitato da 12 milioni di turisti. La magia di Diego si ferma dunque soltanto di fronte al tempio dei gladiatori.
Insomma, restando nel pantheon degli artisti inarrivabili, Maradona batterebbe Botticelli e Caravaggio. Ormai chi è in visita a Napoli contempla l’ipotesi di passare a dare un occhio, un saluto, un omaggio al Pibe de Oro che osserva tutti dall’alto, in perenne sospensione, tetragono alla forza di gravità, più vicino al padreterno che ai comuni mortali. Chi lo ha fatto riferisce di aver avuto la sensazione di essere in un luogo di culto (incrocio tra sacro e profano) e che dallo sguardo di Diego dall’alto spiri un’energia inspiegabile. Al termine della visita i residenti procedono con il segno della croce e varrebbe la pena osservare lo sguardo attonito dei turisti che si accostano al murale in silenzio, quasi fossero in chiesa.
E dire che quell’opera andrebbe restaurata di nuovo. Accoglie visitatori a ogni ora, anche di sera – uno degli ultimi personaggi famosi a recarsi sul posto è stato l’allenatore del Napoli, Antonio Conte – ma l’immagine inizia a perdere pezzi, a scolorirsi. Potrebbe venire in soccorso uno sponsor privato: l’idea è arrivata dal soprintendente Abap per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, ed è stata rilanciata dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. L’approvazione dovrebbe arrivare poi dal condominio di via Emanuele de Deo, che ospita il murale su una delle facciate del palazzo, collocato tra i quartieri popolari di Montecalvario e della Pignasecca. A pochi passi è stato inaugurato da pochi giorni un piccolo museo in onore di Diego, con le magliette indossate dal diez, il matero da cui il genio del calcio gustava il mate e una scultura del suo viso.
di Nicola Sellitti
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