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Alcaraz e Sinner: sport ed emozioni in purezza

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Alla fine di una maratona mai vista, resta il senso di gratitudine per Alcaraz e Sinner e per lo sport allo stato puro

Alcaraz e Sinner: sport ed emozioni in purezza

Alla fine di una maratona mai vista, resta il senso di gratitudine per Alcaraz e Sinner e per lo sport allo stato puro

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Alcaraz e Sinner: sport ed emozioni in purezza

Alla fine di una maratona mai vista, resta il senso di gratitudine per Alcaraz e Sinner e per lo sport allo stato puro

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Cosa si può scrivere della più lunga finale di sempre del Roland Garros, di un’altalena di emozioni pazzesca, di una partita che per trovarne di simili (uguali forse no) bisogna rispolverare Federer-Nadal o Federer-Djokovic?

E di un giocatore, Carlos Alcaraz, che gioca un tennis divino, a tratti sconfortante per chiunque tifi per l’avversario di turno (anche se si chiama Jannik Sinner)?
Insomma, di ciò che abbiamo provato noi italiani ieri pomeriggio, in quelle infinite cinque ore e mezza abbondanti di sport puro.

Intensità all’ennesima potenza, sublimazione di qualità tecniche fuori dall’ordinario, accompagnate da una solidità mentale – parliamo di entrambi i finalisti – che lascia sbigottiti.

Noi, comuni mortali e semplici spettatori, con le mani sudate davanti alla Tv per i tre match point infruttuosi di Jannik Sinner, la sua rabbiosa rimonta quando tutto sembrava finito e quel super tie-break in cui Alcaraz è stato semplicemente perfetto. Figurarsi i due protagonisti in campo, pensiamo sempre noi comuni mortali… ma la verità è che Alcaraz e Sinner sono di un’altra dimensione e sanno gestire pressioni folli.

Alla fine di una maratona mai vista, resta il senso di gratitudine per i due protagonisti e per lo sport in purezza.

E per il Tennis, che sarà senza ombra di dubbio la disciplina “del diavolo”, ma ieri ci ha portato dritti nel paradiso dell’agonismo. Sinner ha perso e un po’ bruciava quel tifo scatenato dei francesi per lo spagnolo. Ma fa parte dello sport e arriveranno anche i pomeriggi del tifo scatenato per Jannik. Magari a Wimbledon…

Ps
Poche ore prima di questo grandissimo spettacolo, era andata in onda la farsa della Nazionale di calcio. Il ct Spalletti esonerato e lasciato solo ad annunciare il suo stesso licenziamento, con il presidente federale Gravina che manco si siede al suo fianco. Poi ci chiediamo perché dobbiamo tremare anche al cospetto della Moldova.

Di Fulvio Giuliani

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