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Atp Finals: Cyborg Sinner, travolto De Minaur, va in finale (contro Alcaraz?)

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Anche Alex De Minaur cede a Jannik Sinner: il numero due al mondo vince in due set (7-5; 6-2) e si piazza in finale a Torino, attendendo con comodo la sfida tra Carlos Alcaraz e Auger-Aliassime

Sinner

Atp Finals: Cyborg Sinner, travolto De Minaur, va in finale (contro Alcaraz?)

Anche Alex De Minaur cede a Jannik Sinner: il numero due al mondo vince in due set (7-5; 6-2) e si piazza in finale a Torino, attendendo con comodo la sfida tra Carlos Alcaraz e Auger-Aliassime

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Atp Finals: Cyborg Sinner, travolto De Minaur, va in finale (contro Alcaraz?)

Anche Alex De Minaur cede a Jannik Sinner: il numero due al mondo vince in due set (7-5; 6-2) e si piazza in finale a Torino, attendendo con comodo la sfida tra Carlos Alcaraz e Auger-Aliassime

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C’è il rischio di ripetersi. Di rispolverare una sceneggiatura che ha la vita di un giorno, due, tre.

Anche Alex De Minaur cede a Jannik Sinner: il numero due al mondo vince in due set (7-5; 6-2) e si piazza in finale a Torino, attendendo con comodo la sfida tra Alcaraz e Auger-Aliassime.

Era scritto, era nelle cose, anche se il tennis l’ha inventato il diavolo e lo sappiamo.

Primo set combattuto, poi Sinner cambia marcia, vince il parziale e domina nel secondo.

È la 13esima vittoria di Jannik sull’australiano, che a questo punto avrà gli incubi notturni pensando al rosso della Val Pusteria.

Non si gioca attualmente con Jannik quando è al massimo, sul cemento indoor.

E De Minaur ha meno chance di tutti, perché il suo playbook è simile a quello di Sinner, che però fa meglio tutto, proprio tutto.

Serve meglio, risponde meglio, gioca meglio i punti decisivi.

Ecco perché nel secondo parziale di gioco, quando Jannik prende il largo, l’australiano, che è tipo educato e posato, inizia ad allargare le braccia, ad invocare gli dei numi.

Senza ovviamente risultati. Game, set, match, Sinner.

Per le cifre, è la terza finale in fila alle Atp Finals per Jannik. È la vittoria numero 29 in fila sul tappeto al coperto.

Sono dati impressionanti. E non sono scontati, come le cinque finali in fila nelle prove del Grand Slam.

È onnipotenza.

Gli toccherà con ogni probabilità Carlos, l’altra mano del diavolo. Sarà l’ennesima straordinaria, attesa finale.

Nel suo arsenale rispetto alle lezione subita allo Us Open, Sinner ha un servizio migliorato, divenuto arma micidiale, piuttosto che un limite in poche settimane dopo Flushing Meadow. Servirà contro il formidabile spagnolo.

Siamo testimoni di un’era leggendaria. Siamo testimoni della grandezza assoluta di un fenomeno italiano. Mica poco.

di Nicola Sellitti

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