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Atp 500 Pechino: Alcaraz batte Sinner al terzo set

Lo spagnolo Alcaraz batte Jannik Sinner al terzo set in una meravigliosa finale di oltre tre ore dell’Atp 500 di Pechino

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Atp 500 Pechino: Alcaraz batte Sinner al terzo set

Lo spagnolo Alcaraz batte Jannik Sinner al terzo set in una meravigliosa finale di oltre tre ore dell’Atp 500 di Pechino

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Atp 500 Pechino: Alcaraz batte Sinner al terzo set

Lo spagnolo Alcaraz batte Jannik Sinner al terzo set in una meravigliosa finale di oltre tre ore dell’Atp 500 di Pechino

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Lo spagnolo Alcaraz batte Jannik Sinner al terzo set in una meravigliosa finale di oltre tre ore dell’Atp 500 di Pechino

I cinesi sono stati fortunati: testimoni di una meravigliosa finale di oltre tre ore tra il numero uno e due al mondo in un torneo che non rientra tra le prove del Grand Slam o di un Master 1000. Infatti si sono spellati le mani perché Sinner e Alcaraz hanno mostrato perché ormai, con il permesso della leggenda serba, il tennis al top è una loro esclusiva proprietà. È Carlos a vincere a Pechino, portando il conto totale delle sfide sul 6-4.

È solo la seconda finale tra i due: la prima c’è stata a Umago due anni fa, con successo di Sinner. I due non si vedevano contro dalla semifinale del Roland Garros: sarebbe meglio vederli più spesso insieme sullo stesso campo, magari nell’atto conclusivo di uno dei tornei del Grand Slam. Accadrà.

Sulla partita, Alcaraz ha iniziato al massimo, Jannik invece con le marce basse, provato mentalmente e si sa il perché, senza andare a cercare scuse. Poi, sul 5-2 per lo spagnolo, è tornato in partita e lì è iniziato lo show e vale la pena soffermarsi sul tie-break vinto da Sinner nel primo set, il 18esimo degli ultimi 19 giocati dal numero uno al mondo: uno show di potenza e qualità di entrambi, il talento al potere, con Jannik che annulla il set point allo spagnolo con una risposta d’anticipo che rimanda dritti ad André Agassi. Ancora una volta Sinner mostra che gioca al meglio i punti importanti, anche se Carlos nel primo set ha fatto vedere colpi meravigliosi, con alcuni momenti alla Federer in cui sarebbe meglio sedersi e gustarsi la sua esibizione.

Nel secondo set il copione è lo stesso: spettacolo da ambo le parti e l’ottavo game infinito, con diverse palle break per Sinner che finisce ad Alcaraz, con il pubblico in estasi. Quel game scava la differenza, poi Alcaraz sfila il servizio a Sinner e si va al terzo set. Due ore di puro spettacolo e così nel terzo parziale, dove Jannik però scende di livello con la prima di servizio e lo spagnolo si piazza per qualche minuto sulla sua personale nuvola, tra ricami e colpi sulle righe, centrando il break, poi recuperato da Jannik sino a un tie-break leggendario: Sinner sul 3-0, pareva fatta, poi Alcaraz ha messo in fila sette punti magici, da predestinato del gioco, da eletto del gioco.

Chapeau, a entrambi. Quello che resta negli occhi – chiunque avesse vinto – è la feroce bellezza di questa partita, l’ennesimo atto di una rivalità destinata a fare solo bene al tennis.

di Nicola Sellitti

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