Doping, Juventus: Pogba positivo al testosterone
Juventus, il centrocampista Paul Pogba è risultato positivo al doping: rilevate tracce di testosterone nelle analisi effettuate in un controllo di routine dopo la prima partita
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Doping, Juventus: Pogba positivo al testosterone
Juventus, il centrocampista Paul Pogba è risultato positivo al doping: rilevate tracce di testosterone nelle analisi effettuate in un controllo di routine dopo la prima partita
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Doping, Juventus: Pogba positivo al testosterone
Juventus, il centrocampista Paul Pogba è risultato positivo al doping: rilevate tracce di testosterone nelle analisi effettuate in un controllo di routine dopo la prima partita
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Juventus, il centrocampista Paul Pogba è risultato positivo al doping: rilevate tracce di testosterone nelle analisi effettuate in un controllo di routine dopo la prima partita
Un fulmine a ciel sereno si abbatte in casa Juventus. Il centrocampista Paul Pogba è risultato positivo al doping: sono state, infatti, rilevate tracce di testosterone nelle analisi effettuate in un controllo di routine fatto dopo la prima partita di questa stagione di Serie A, Udinese-Juventus del 20 agosto.
Pogba, dopo due stagioni complicate alle prese con una serie di infortuni, rischia ora fino a 4 anni di stop.
Quella parola fa sempre effetto. Doping. Steroidi. Si smuovono ricordi poco piacevoli, una pagina terribile per il mondo del calcio, anche se è presto ed estremamente superficiale provare a delineare i contorni di una vicenda appena iniziata. Paul Pogba è risultato positivo al testosterone: il centrocampista francese della Juventus è stato testato per la prima giornata di campionato (Udinese-Juventus) in cui non è neppure sceso in campo. Si tratta di un tipo di sostanza per cui non si prevede in alcuna forma l’attenuante di “assunzione terapeutica”, che al momento non risulta esistere. Il club, in una nota ufficiale, ha reso noto la sua sospensione, in via cautelativa.
Dunque, almeno per ora è un caso classico ma estremamente anomalo di doping: il rischio è la pena massima, se le controanalisi dimostrassero la fondatezza dell’esame anti-doping: quattro anni di squalifica, una condanna per la carriera di Pogba, che ha firmato un ricco quadriennale con la Juventus (otto milioni di euro annui, ma secondo i regolamenti federali in caso di conferma di doping si può procedere alla sospensione dell’intera retribuzione) nell’estate del 2022 ma che non trova pace da anni per i continui infortuni che gli impediscono di tornare in campo.
L’ultimo caso di una controversia doping in serie A è quello dell’argentino dell’Atalanta, José Luis Palomino, positivo nel 2022 al clostebol metabolita, ma poi assolto dal Tribunale Nazionale Antidoping. Sul fronte Juventus, il caso Pogba arriva 22 anni dopo la positività di Edgar Davids, riscontrata anche in quel caso al termine della sfida tra i bianconeri e l’Udinese. La pena proposta fu di 16 mesi, poi ridotti a quattro mesi: un’altra era per il pallone italiano, allora decisamente buonista verso i calciatori.
Nelle ultime ore Pogba aveva concesso un’intervista ad Al Jazeera, raccontando di aver pensato al ritiro per l’infinita sequenza di contrattempi fisici che gli hanno impedito anche di partecipare ai Mondiali in Qatar e dei suoi immediati propositi di riscossa. Ora ecco il caso doping: se la positività fosse confermata e soprattutto si determinasse la volontà nell’assunzione della sostanza proibita, si aprirebbero nuovi, inattesi e poco benvenuti scenari sull’uso di doping.
di Nicola Sellitti
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