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F1 Giappone: Verstappen torna sulla Luna, Ferrari ci prova

F1 in Giappone: arriva il terzo successo in fila a Suzuka per l’olandese Max Verstappen. Bene Ferrari, ma resta un distacco enorme

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F1 Giappone: Verstappen torna sulla Luna, Ferrari ci prova

F1 in Giappone: arriva il terzo successo in fila a Suzuka per l’olandese Max Verstappen. Bene Ferrari, ma resta un distacco enorme

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F1 Giappone: Verstappen torna sulla Luna, Ferrari ci prova

F1 in Giappone: arriva il terzo successo in fila a Suzuka per l’olandese Max Verstappen. Bene Ferrari, ma resta un distacco enorme

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F1 in Giappone: arriva il terzo successo in fila a Suzuka per l’olandese Max Verstappen. Bene Ferrari, ma resta un distacco enorme

Se l’Australia, con la doppietta della Rossa, è stata solo una parentesi (celestiale), in Giappone l’asso olandese torna a mostrare la sua vera faccia – pole position, vittorie e giro veloce in gara – e della Red Bull: non c’è stata gara, l’asso olandese come quasi sempre accade ha dominato senza concedere mezza opportunità al pacchetto degli avversari, con il messicano Perez in versione affidabile scudiero.

È il terzo successo in fila a Suzuka per Verstappen (eguagliato Schumacher con la Ferrari) e se le beghe interne – per ora silenziate, ma la dipendente con cui il team manager Horner, poi licenziata dal team rilascia interviste incendiarie – sembrano al momento in dissolvenza, il dato di fatto è che, nonostante l’enorme crescita della Ferrari, resta un canyon di distanza tra Red Bull (terza doppietta in quattro prove stagionali) e la Rossa, che però cresce alla distanza e mostra come sia assai più forte in gara piuttosto che in qualifica, invertendo il trend rispetto alla passata (disgraziata) stagione.

Sicuramente non basta ai milioni di tifosi di Maranello, ma la realtà può essere rivista in qualche Gp, a seconda delle circostanze, il distacco si è dimezzato, ma esiste, eccome.
È arrivato ancora un podio per Carlos Sainz dopo il trionfo a Melbourne (terzo stagionale in altrettante gare per lo spagnolo, 20 podi complessivi in carriera), ma ha fatto una grande gara Charles Leclerc, quarto al traguardo (era partito ottavo) e capace di gestire da assoluto fuoriclasse le gomme dal facile degrado, coprendo 27 giri con una sola mescola, accettando anche di cedere la posizione a Sainz nella fase finale della gara, con lo spagnolo in corsa verso il podio. Piuttosto, il monegasco – terzo nel Mondiale – dovrà capire come evitare, a partire dal Gp in Cina, di partire nelle retrovie, perché in gara la Rossa va forte e ha un consumo delle gomme meno corrosivo rispetto a quello di altri team.

La gara ha anche raccontato l’insolito linguaggio del corpo, si direbbe così in altri sport, di Lewis Hamilton. L’inglese sette volte campione del mondo cede il passo a chiunque, in gara, si premura di far passare il compagno Russell. Sembra ingrigito, forse è in attesa del salto in Ferrari per ricominciare a mostrare i muscoli a tutti.

A Maranello lo sperano: per Hamilton hanno sacrificato Sainz, che, il Cannibale Max a parte, è il pilota più in palla del Circus e che deve conquistarsi un sedile per la prossima stagione.

di Nicola Sellitti

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