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Fare slalom sul caro energia

Skipass: torna il tradizionale salone del turismo degli sport invernali, che deve fare i conti con il caro energia.
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Skipass: torna il tradizionale salone del turismo degli sport invernali, che deve fare i conti con il caro energia.
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Skipass: torna il tradizionale salone del turismo degli sport invernali, che deve fare i conti con il caro energia.
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Skipass: torna il tradizionale salone del turismo degli sport invernali, che deve fare i conti con il caro energia.
Anche Skipass, il tradizionale salone del turismo degli sport invernali che apre i battenti proprio oggi a Modena, deve fare i conti con il caro energia. La fiera amata da famiglie e appassionati della montagna dovrà fare a meno di una delle sue attrazioni principali ovvero la pista da sci che ogni anno veniva allestita all’esterno. Ci hanno provato fino all’ultimo a mantenerla ma i conti non tornavano mai, «anche perché i contratti con gli espositori sono stati chiusi lo scorso anno, quando nessuno poteva immaginare uno scenario del genere» spiega Marco Momoli, direttore generale di ModenaFiere. «Produrre la neve artificiale sarebbe stato un costo insostenibile per la manifestazione. Nonostante il nostro sia solo un microcosmo, ci siamo trovati in difficoltà. Non oso immaginare chi opera nel settore: da chi gestisce gli impianti di risalita a chi dovrà riscaldare gli hotel». Problemi che inevitabilmente si ripercuoteranno sull’utente finale per una stagione che si preannuncia tutta in salita. Stando ai dati comunicati dall’Osservatorio italiano del turismo montano, per trascorrere una settimana bianca in Italia si spenderanno mediamente 1.308 euro a testa (+11%), pari a 3.400 euro per un nucleo familiare composto da genitori e un figlio con meno di 8 anni. Dati che, va precisato, tengono conto di tutte le voci necessarie a coprire una vacanza di sette giorni in montagna: viaggio, ristorazione, hotel, skipass, scuola di sci e noleggio delle attrezzature. Con questi numeri, viene da chiedersi se uno sport così affascinante come lo sci non sia destinato a diventare sempre più elitario. «Come ModenaFiere – sottolinea Momoli –abbiamo voluto dare un segnale forte in questa 28esima edizione, abbassando il prezzo del biglietto del 30% rispetto allo scorso anno e introducendo un giorno gratuito (lunedì 31 ottobre, ndr.)». Un gesto non scontato in un momento così delicato in cui molti sarebbero tentati dal ritoccare all’insù, senza comprendere che un eccessivo innalzamento dei costi si tradurrebbe in un boomerang affilato per tutto il comparto. Anche quest’anno sono tanti i big degli sport invernali attesissimi dai visitatori di Skipass: le azzurre Marta Bassino e Federica Brignone e poi Dominik Paris, Federico Pellegrino (pluripremiato fondista italiano), Dorothea Wierer (tre volte campionessa mondiale a livello individuale nel biathlon), Michela Moioli e l’orgoglio emiliano Giuliano Razzoli, indimenticabile oro olimpico di Vancouver 2010. A proposito di Emilia Romagna, chiediamo a Momoli la ragione per cui Skipass abbia storicamente scelto Modena, relativamente lontana dalle capitali dello sci (un sondaggio dell’Osservatorio vede primeggiare tra le località più apprezzate Madonna di Campiglio, seguita da Cortina d’Ampezzo e Livigno, salita dal sesto al terzo posto). «Le fiere sono animali strani» spiega sorridendo. «Quando una fiera ha una storia in un posto è difficile cambiarla. Modena si trova in un punto strategico, facilmente raggiungibile dai tanti appassionati della montagna. Poi, quasi sicuramente, chi trent’anni anni fa decise di organizzare Skipass avrà anche pensato: “Bisogna essere un po’ matti per fare una fiera del genere qui!”, ma gli emiliani dalla loro hanno una passione nel fare le cose capace di vincere qualunque ritrosia». E se a distanza di tempo Skipass resta a Modena è anche grazie a questa passione. Pazienza se non ci sarà la neve finta. Tanto non sarebbe andata meglio a Madonna di Campiglio, dove – mentre scriviamo – ci sono 16 gradi. Di Ilaria Cuzzolin

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