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Gianmarco Tamberi: “No Indoor, mi ricarico per Mondiali e Giochi 2024”

Intervista a Gianmarco Tamberi, che ci rivela: “Emoziona pensare che fra 50 anni si parlerà ancora di quel giorno a Tokyo 2020”

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Gianmarco Tamberi: “No Indoor, mi ricarico per Mondiali e Giochi 2024”

Intervista a Gianmarco Tamberi, che ci rivela: “Emoziona pensare che fra 50 anni si parlerà ancora di quel giorno a Tokyo 2020”

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Gianmarco Tamberi: “No Indoor, mi ricarico per Mondiali e Giochi 2024”

Intervista a Gianmarco Tamberi, che ci rivela: “Emoziona pensare che fra 50 anni si parlerà ancora di quel giorno a Tokyo 2020”

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Intervista a Gianmarco Tamberi, che ci rivela: “Emoziona pensare che fra 50 anni si parlerà ancora di quel giorno a Tokyo 2020”

A Gianmarco Tamberi vanno cointestati, assieme a Marcel Jacobs, i dieci minuti più entusiasmanti dello sport italiano. 1 agosto 2022, Giochi di Tokyo 2020: oro nel salto in alto e oro nei 100 metri. «Resta un ricordo sempre molto forte: la doppietta doro con Marcel, il successo condiviso con Barshim, sembrava davvero di stare in uno di quei film hollywoodiani» ci confida Tamberi. «Emoziona pensare che fra 50 anni si parlerà ancora di quel giorno e che potrà essere una fonte di ispirazione per i giovani».

“Gimbo” ha raggiunto la gloria grazie alla fatica quotidiana. Allenamenti, infortuni, interventi chirurgici, fisioterapia. Liturgia osservata per anni ed esatta da un fisico consumato da balzi e schienate. Ha così deciso di saltare la stagione dei meeting al coperto e a settembre si è sposato. Si gode gli affetti, prima di tornare in pista. «Negli ultimi due anni mi sono tolto soddisfazioni che non hanno prezzo e che hanno dato alla mia carriera un peso specifico ancora più importante» riflette il campione marchigiano. «Ora vorrei sfatare finalmente il tabù dei Mondiali, ad agosto a Budapest. È l’ultimo vuoto nella bacheca dei trofei…».

Tamberi ha reciso il legame professionale con il papà allenatore. Aveva ‘licenziato’ il genitore in estate, prima dei Mondiali in Usa, poi la Federazione ha ricomposto solo momentaneamente la frattura. Il suo obiettivo è uscire dalla comfort zone. Un passaggio rischioso, a volte necessario. «Non bisogna mai avere paura del cambiamento. È un discorso difficile da affrontare, proprio per i risvolti personali. Con mio padre il rapporto è stato sempre complesso, abbiamo caratteri forti. Più volte si è rischiata la rottura» sospira Tamberi. «Era arrivato il momento giusto: ho una maturità diversa e una migliore conoscenza di me stesso. Sto valutando a quale allenatore affidarmi e sono sicuro che mi aiuterà in questa nuova fase della carriera».

C’è loro mondiale da vincere e tra un anno e mezzo si torna alle Olimpiadi di Parigi, con l’emozione dei cinque cerchi che rimanda a Tokyo. Poi si tireranno le somme, a 32 anni e con un bagagliaio di successi, cadute, dolori fisici. «Avrò la pressione di dover difendere il titolo, ma in verità non vedo lora» ammette l’olimpionico. «Credo che Parigi 2024 possa essere unedizione straordinaria, speriamo senza lombra del Covid che ha appesantito i Giochi di Tokyo. Il mio orizzonte per ora è arrivare alle Olimpiadi francesi, passando ovviamente per Budapest. Il futuro può attendere».

di Nicola Sellitti

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