Il fantasma dell’Italia, vergogna azzurra in Norvegia
Abbiamo solo un giocatore di caratura internazionale e infatti è stato l’unico a usare le parole corrette davanti al vergognoso sfascio dell’Italia a Oslo: Gigio Donnarumma. Che ha definito “inaccettabile“ l’indecente prestazione contro la formazione scandinava
Il fantasma dell’Italia, vergogna azzurra in Norvegia
Abbiamo solo un giocatore di caratura internazionale e infatti è stato l’unico a usare le parole corrette davanti al vergognoso sfascio dell’Italia a Oslo: Gigio Donnarumma. Che ha definito “inaccettabile“ l’indecente prestazione contro la formazione scandinava
Il fantasma dell’Italia, vergogna azzurra in Norvegia
Abbiamo solo un giocatore di caratura internazionale e infatti è stato l’unico a usare le parole corrette davanti al vergognoso sfascio dell’Italia a Oslo: Gigio Donnarumma. Che ha definito “inaccettabile“ l’indecente prestazione contro la formazione scandinava
Abbiamo solo un giocatore di caratura internazionale. E infatti è stato l’unico a usare le parole corrette davanti al vergognoso sfascio di ieri sera a Oslo: Gigio Donnarumma.
Ha definito “inaccettabile“ l’indecente prestazione contro la formazione scandinava.
L’unico a metterci sul serio la faccia. Ad avere i numeri, la statura tecnica e il carisma per poter dire qualcosa che non risulti semplicemente patetico.
Il resto è il nulla, il vuoto barometrico, lo sfacelo di una grandissima scuola ridotta a essere rappresentata da compagnie di giro.
Da giocatori senza qualità (lo sapevamo). Ma anche senza volontà, rabbia, cattiveria agonistica, quel minimo sindacale di impegno che possa rendere tollerabile passare 90 minuti a guardarli.
La gente che passeggia in campo, che si fa ridicolizzare da qualche ottimo giocatore e molti onesti mestieranti come se fosse normale, inevitabile.
Un allenatore che abbiamo conosciuto e ammirato. Ma che sembra incapace di farsi ascoltare da quel gruppo che ha per coerenza difeso anche dopo l’inferno calcistico di ieri sera.
Che senso ha andare avanti così?
Per il rispetto dovuto a quella maglia, una storia favolosa e un Paese che vorrebbe soltanto tornare, se non a esaltarsi, almeno ad appassionarsi… La domanda va posta.
L’Italia e il netto contrasto con lo spettacolo offerto in contemporanea da Sinner
Ed è devastante il contrasto con lo spettacolo di dominio mondiale offerto negli stessi minuti da Jannik Sinner, mentre la Nazionale, la teorica summa dei migliori talenti dello sport con cui cominciamo a crescere sin dalla culla, si faceva umiliare senza reagire.
Tutto torna: una Federazione imbelle, in cui il presidente fa il pieno di voti e non sa cosa farsene. Un allenatore abbandonato, un gruppo di giocatori fra lo scadente e l’appena sufficiente a cui non frega nulla.
Noi abbiamo visto Zoff, Rossi, Scirea e Baggio, per cortesia sfilatevi quella maglia. È troppo per voi.
di Fulvio Giuliani
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