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Il ritorno di Rafa Nadal

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Il ritorno di Rafa Nadal nei prossimi Atp 250 di Brisbane. Il tennis si riposa ma è pronto a ripartire e farci sognare in vista degli Australian Open

Il ritorno di Rafa Nadal

Il ritorno di Rafa Nadal nei prossimi Atp 250 di Brisbane. Il tennis si riposa ma è pronto a ripartire e farci sognare in vista degli Australian Open

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Il ritorno di Rafa Nadal

Il ritorno di Rafa Nadal nei prossimi Atp 250 di Brisbane. Il tennis si riposa ma è pronto a ripartire e farci sognare in vista degli Australian Open

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Jannik si riposa e programma la ripartenza da Alicante, Nole medita il riscatto a Belgrado dopo la sconfitta in Coppa Davis e al tavolo dei grandi si riaccomoda anche Rafa Nadal. Insomma, il tennis è in pausa, prima di ripartire a fine mese con la parentesi australiana, ma i riflettori sono sempre accesi, complice l’annuncio del formidabile mancino spagnolo, 22 tornei vinti del Grand Slam, che ritorna a giocare a un anno dalle ultime partite nel circuito.

Riparte dall’Atp 250 di Brisbane, Rafa, per scaldare i muscoli in vista dell’Australian Open. Si è detto pronto, affamato e va assolutamente creduto fino a prova contraria, anche se i muscoli e i tendini sono logorati e la frattura da stress al piede è una tortura.

Credergli perché è Rafa, è uno de venerabili maestri di una generazione irripetibile, è uno che ha già dimostrato di essere attrezzato per i miracoli: almeno tre delle 14 edizioni vinte del Roland Garros sono finite nella sua vetrinetta di casa anche se era infortunato, usurato, consumato dal dolore.

Nadal torna per dare un segnale a se stesso a 37 anni, perché senza tennis non sa stare e per respingere la generazione che avanza – che ha pubblicamente detto di stimare parecchio – dal connazionale Alcaraz a Jannik Sinner. Vuole vincere, non torna per battere le mani agli avversari. Andrà ovviamente atteso nelle settimane, nei mesi, anche se è capace di vincere al primo colpo, perchè il cuore dei campioni non va mai sottovalutato: Rafa è Rafa e se Nole continua a essere il feroce saladino della racchetta, per Sinner, così come Alcaraz, l’ascesa al potere sarà ancora più complicata, anche se il Tempo fa il suo mestiere e quindi prima o poi la successione avverrà.

Con un Nadal anche all’80% delle sue potenzialità, al tavolo da poker per decidere il migliore si siedono in quattro. Vedremo chi avrà le carte migliori, da gennaio in poi. Sono pronti a sedersi, perché a poker si gioca anche in cinque, anche altri assi come Medvedev e Rune, nell’ennesimo incrocio tra gli ultimi rimasti della generazione dorata (Federer è a casa solo perché ha difficoltà a correre, letteralmente) e il nuovo e l’usato sicuro che avanzano.

Ci sarà da divertirsi, nella stagione dell’attesa consacrazione di Jannik. Mancano poche settimane e arriveranno le prime risposte dal campo.

di Nicola Sellitti

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