Italia, la bellezza di una serata crudele
Un goal preso al 95º dall’Italia, quando eri lì a contare i secondi che ti separavano da un’incredibile e impronosticabile finale del campionato europeo, ti arriva come una cascata del Niagara sulla testa
Italia, la bellezza di una serata crudele
Un goal preso al 95º dall’Italia, quando eri lì a contare i secondi che ti separavano da un’incredibile e impronosticabile finale del campionato europeo, ti arriva come una cascata del Niagara sulla testa
Italia, la bellezza di una serata crudele
Un goal preso al 95º dall’Italia, quando eri lì a contare i secondi che ti separavano da un’incredibile e impronosticabile finale del campionato europeo, ti arriva come una cascata del Niagara sulla testa
Il calcio può essere una macchina infernale. Di emozioni. Che in campo ci siano i consumati “eroi“ delle nostre domeniche, i figli nelle partite del sabato o le ragazze finalmente arrivate a giocare davanti stadi stracolmi e in prima serata televisiva cambia poco o nulla.
Un goal preso al 95º, quando eri lì a contare i secondi che ti separavano da un’incredibile e impronosticabile finale del campionato europeo, ti arriva come una cascata del Niagara sulla testa. Anche perché cinque minuti prima l’Italia del c.t. Soncin si era mangiata letteralmente il 2-0 più clamoroso (e facile) per chiudere i conti…
Considerato che non basta mai, poi prendi rigore (molto discutibile) al 119º. Lo pari, ma il tap in premia le inglesi. Il calcio. Resta il grande lavoro fatto da queste ragazze, tanto per cominciare a favore di tutte le bimbe che sognano di giocare al calcio e si trovano spesso da sole in mezzo a dieci, venti o trenta maschietti nei primi anni di passione pallonara. Grazie alle azzurre di Euro 2025, magari saranno in due e poi in tre e così via…
Cominceremo magari noi adulti a guardare diversamente una partita di calcio femminile, riuscendo a non cedere a inutili e illogici paragoni che per qualche misterioso motivo non cercheremmo mai in una finale dei 100 metri o quando giocano le azzurre del maestro Julio Velasco, campionesse olimpiche di pallavolo.
Considerate le dimensioni del movimento nel nostro Paese si è fatto tantissimo ed è un inizio.
di Fulvio Giuliani
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