Jannik contro Carlos, la sfida infinita
Difficile scovare attualmente negli sport individuali una distanza così marcata come quella esistente tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e gli altri tennisti che sono nella top ten mondiale
Jannik contro Carlos, la sfida infinita
Difficile scovare attualmente negli sport individuali una distanza così marcata come quella esistente tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e gli altri tennisti che sono nella top ten mondiale
Jannik contro Carlos, la sfida infinita
Difficile scovare attualmente negli sport individuali una distanza così marcata come quella esistente tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e gli altri tennisti che sono nella top ten mondiale
Jannik contro Carlos. Rieccoli, l’uno contro l’altro. E’ passato appena un mese. E non è certo una sorpresa, piuttosto la garanzia che a Cincinnati ci sarà ancora tennis sublime, come avvenuto in finale a Wimbledon, prima ancora al Roland Garros e in precedenza agli Internazionali di Roma. E’ complesso scovare attualmente negli sport individuali una distanza così marcata come quella esistente tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e gli altri tennisti che sono nella top ten mondiale. Forse nel nuoto, forse Leon Marchand e Katie Ledecky determinano negli avversari quella sensazione di impotenza, ma in piscina gli appuntamenti che valgono una medaglia sono annuali, non si ripetono di mese in mese.
Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, tutto pronto per la sfida
Ci attende la sfida numero 14 tra i due (8-5 per Alcaraz), si gioca domani sera – orario ancora da definire – ed è solo l’antipasto di quello che avverrà allo Us Open, al via il 24 agosto. Non si vede, in tutta onestà, chi possa avvicinarsi a Sinner sul cemento all’aperto, se non Alcaraz, che si è sbarazzato in semifinale a Cincinnati del tedesco Zverev, peraltro condizionato da problemi fisici. Su Sinner poi ci sono i numeri, oltre al dominio tecnico ed emotivo sull’avversario dall’altra parte della rete: in Ohio non ha ancora perso un set e quando arriva al tie-break sembra divertirsi un mondo ad alzare il livello e diventare un rebus insoluto. Per Jannik c’è la quarta stagionale in un Master 1000.
Sinner, un bilancio
Arriva a 24 anni con un bilancio di quattro prove vinte del Grand Slam, due edizioni di Coppa Davis, quattro tornei Master 1000 e 20 tornei complessivi portati a casa. Sul cemento Sinner vince da 26 partite in fila. L’ultima sconfitta c’è stata nell’autunno del 2024 a Pechino contro Alcaraz in stato di grazia. Da aprile, Alcaraz ha raggiunto la finale in sette tornei consecutivi. A New York si gioca sempre sul cemento all’aperto, il resto della stagione prevede cemento a volontà, all’aperto e indoor e così sarà anche alle Atp Finals di Torino. Tanti auguri agli avversari della diarchia al comando.
A Cincinnati, prima di Jannik vincente in semifinale contro il francese Atmane, Musetti e Sonego hanno centrato la finale nel doppio maschile. Una piccola iniezione di fiducia per Musetti, che viene da un periodo piuttosto delicato, con una serie di infortuni che hanno condizionato il suo cammino successivo al Roland Garros (dove è arrivato in semifinale) con qualche sconfitta di troppo tra la parentesi sull’erba e il cemento americano. Oltre al doppio azzurro, a Cincinnati c’è l’opzione anche di vedere all’atto conclusivo Jasmine Paolini (gioca stasera alle 21 contro Kudermetova). Insomma, per il tennis italiano c’è la prospettiva di sbancare l’Ohio. Anche in questo caso, non c’è più nulla di cui essere sorpresi.
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