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Julio Velasco e Jannik Sinner: il meglio che c’è (nonostante Alcaraz)

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Alla domenica delle domeniche – dopo la straordinaria vittoria dell’Italia ai Mondiali di volley femminile – è mancata la ciliegina di Jannik Sinner. Troppo forte Carlos Alcaraz nella finale degli Us Open, vinta con ampio merito dal fenomenale spagnolo

Julio Velasco e Jannik Sinner: il meglio che c’è (nonostante Alcaraz)

Alla domenica delle domeniche – dopo la straordinaria vittoria dell’Italia ai Mondiali di volley femminile – è mancata la ciliegina di Jannik Sinner. Troppo forte Carlos Alcaraz nella finale degli Us Open, vinta con ampio merito dal fenomenale spagnolo

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Julio Velasco e Jannik Sinner: il meglio che c’è (nonostante Alcaraz)

Alla domenica delle domeniche – dopo la straordinaria vittoria dell’Italia ai Mondiali di volley femminile – è mancata la ciliegina di Jannik Sinner. Troppo forte Carlos Alcaraz nella finale degli Us Open, vinta con ampio merito dal fenomenale spagnolo

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Alla domenica delle domeniche è mancata la ciliegina di Jannik Sinner. Troppo forte Carlos Alcaraz nella finale degli Us Open, vinta con ampio merito dal fenomenale spagnolo.

Da oggi sarà lui in testa alla classifica mondiale ATP, strappando il primo posto all’azzurro.

Non c’è stata storia, è vero. Troppo falloso Sinner e un mezzo disastro al servizio, tutto vero anche questo.

Resta il fatto che l’italiano ha perso una partita. E che partita, ci mancherebbe altro, ma pur sempre una sfida. Come a Wimbledon era toccato ad Alcaraz masticare amaro e inchinarsi alla superiorità dell’azzurro. Che fu di quel giorno e non potrà mai essere per sempre e questo vale anche per Carlitos.

Quanto a Sinner, stiamo parlando di un ragazzo che ha giocato tutte e quattro le finali dello Slam nell’anno solare 2025, vincendone due e sfiorandone un terzo. L’epica e già indimenticabile finale di Parigi.

Pensare solo di avanzare qualche giudizio da “fine della festa” nei confronti di Jannik è surreale.

Però prepariamoci, perché noi italiani siamo fatti così e ce lo ricorda il maestro Julio Velasco: non abbiamo cultura sportiva e non ci rendiamo conto di che cosa significhi mantenere la concentrazione sempre ai massimi livelli, quando tutto e tutti farebbero qualsiasi cosa pur di batterti.

Noi italiani trasformiamo spesso il secondo posto in una vergogna e non a caso siamo quelli dei pomodori lanciati addosso agli azzurri della leggendaria Italia-Germania 4-3 ai Mondiali del 1970.

Per fortuna, allora, c’è un uomo come Julio Velasco. Proprio lui, chi altro che lui poche ore prima della finale degli US Open ci ha regalato a Bangkok l’ennesima gioia terribile e indimenticabile, con il titolo mondiale delle ragazze del volley contro la Turchia.

Aggettivi finiti da un pezzo, immagini esaurite, iperboli ormai dimenticate.

Restano solo queste magnifiche ragazze, una squadra capace di andare oltre i propri limiti e mandare fuori giri avversarie dal punto di vista tecnico almeno pari o persino superiori. Che lezione, non solo di sport, ancora una volta.

Che gioia, che voglia di far fare sport alle nostre figlie e ai nostri figli, per sognare. Perché sognare ed emozionarsi restano esercizi per cui vale la pena vivere e non solo una domenica così.

di Fulvio Giuliani

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