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La fuoriclasse che pennella le curve, parla Federica Brignone

Federica Brignone è nell’Olimpo dello sci italiano. Domenica scorsa lazzurra ha centrato il suo successo numero 24 e ora è seconda in Coppa del Mondo
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La fuoriclasse che pennella le curve, parla Federica Brignone

Federica Brignone è nell’Olimpo dello sci italiano. Domenica scorsa lazzurra ha centrato il suo successo numero 24 e ora è seconda in Coppa del Mondo
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La fuoriclasse che pennella le curve, parla Federica Brignone

Federica Brignone è nell’Olimpo dello sci italiano. Domenica scorsa lazzurra ha centrato il suo successo numero 24 e ora è seconda in Coppa del Mondo
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Federica Brignone è nell’Olimpo dello sci italiano. Domenica scorsa lazzurra ha centrato il suo successo numero 24 e ora è seconda in Coppa del Mondo

Federica Brignone è nell’Olimpo dello sci italiano. Domenica scorsa lazzurra ha centrato il suo successo numero 24 (al pari di Gustavo Thoeni) e ora è seconda in Coppa del Mondo, davanti a lei ‘soltanto’ l’inarrivabile Alberto Tomba a quota 50. Brignone si è presentata alla stampa carica, ma allo stesso tempo rilassata, forse semplicemente felice: «Il SuperG di Val d’Isere è stata una bella gara, di quelle complesse che – quando riescono – ti danno veramente soddisfazione. Sì, ho fatto qualcosa di davvero speciale». La forza di Federica è stata la costante voglia di volere di più, quella ‘fame’ che caratterizza i campioni: «Non mi sono mai accontentata della velocità ma volevo sempre aumentare, anche se mi sentivo già veloce e al limite. Ero molto concentrata sulla mia sciata» racconta.

Un tracciato complesso, quello francese, che però non ha suscitato alcuna paura in Brignone. Persino Sofia Goggia (giunta terza domenica scorsa) ha paragonato le sue pennellate in pista a quelle del Mantegna. «Scio così da quando ero piccola. È sempre stata una delle mie caratteristiche, sento tutto, è come se gli sci fossero il naturale prolungamento dei miei piedi» spiega. «Ognuno ha il suo stile, come i cantanti, i pittori o gli scultori. Anche noi atleti in fondo siamo degli artisti, a nostro modo facciamo dell’arte». Uno stile che per Federica si riflette nella testa, nel carattere e di conseguenza anche nelle sciate, di cui va molto orgogliosa: «Fin da bambina ho sempre cercato di copiare gli stili che ritenevo più belli ed eleganti. Federer è sempre stato il mio campione preferito, non soltanto perché era un vincente ma perché aveva un’eleganza nei gesti tecnici che nessun altro atleta ha mai avuto». A far fiorire queste peculiarità, racconta, sono state le discese con la mamma, il papà e il fratello: «Era tutto basato sulla velocità, sui tagli e sugli spigoli. Devo ringraziare chi mi ha allenato da bambina, i miei genitori e anche mio fratello che a volte andava veramente forte. Fin da piccola mi hanno sempre detto che pennellavo le curve».

Ma si sa, il successo può anche alternarsi a momenti difficili, com’è stato per esempio a Cortina nel 2022. «Non ci penso più. L’anno scorso non ero serena, non stavo bene, mi sembrava di non poter vivere la mia vita e questo si vedeva sugli sci. Succede. Adesso sono in uno stato mentale di tranquillità, mi sento serena, l’estate scorsa mi sono allenata ma ho dedicato il mio tempo anche ad altro». Per questo le Olimpiadi 2026 non sono in questo momento il suo primo pensiero: «Sono concentrata su quello che sto facendo adesso, mi sembra ancora tutto molto lontano. Voglio godermi i miei obiettivi gara per gara e continuare a sciare così. Il resto lo vedremo stagione dopo stagione».

Sulla stampa, che non sempre ha illuminato a dovere un talento come il suo, la campionessa non ha molto da dire: «In questi anni mi sono fatta una grandissima corazza, non soltanto nel lavoro ma nei momenti di alti e bassi. Tutto mi ha aiutato e reso una persona più forte».

di Claudia Burgio 

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