La McLaren corre da sola. Ferrari, altra domenica storta
La McLaren gioca un altro campionato, stavolta con Norris primo a Silverstone davanti a Piastri, che resta leader del Mondiale
La McLaren corre da sola. Ferrari, altra domenica storta
La McLaren gioca un altro campionato, stavolta con Norris primo a Silverstone davanti a Piastri, che resta leader del Mondiale
La McLaren corre da sola. Ferrari, altra domenica storta
La McLaren gioca un altro campionato, stavolta con Norris primo a Silverstone davanti a Piastri, che resta leader del Mondiale
Formula 1, la McLaren gioca un altro campionato, stavolta con Norris primo a Silverstone davanti a Piastri, che resta leader del Mondiale con otto punti di margine. E al GP di Inghilterra c’è anche il primo podio in carriera dopo 238 gara per il tedesco Nico Hulkenberg, 37 anni, su Sauber. Ma la gara inglese dice che Lewis Hamilton è vivo, altroché finito e ai titoli di coda, anche se la leggenda inglese fallisce il podio sulla pista di casa per la prima volta dal 2014.
A Silverstone Norris, con la sua McLaren, vince una gara “quattro stagioni”
È la sintesi di una gara folle, una gara “quattro stagioni”, con la pista in condizione di asciutto, poi intermedio, poi con pioggia intensa (condizione poco gradita alla Ferrari, che sull’asciutto aveva mostrato un gran passo nell’intero weekend) che ha rivoltato i piani di tutti i candidati alla vittoria. La girandola delle strategie non ha pagato per la Mercedes, partiti con gomma intermedia. Un jolly diventato boomerang. Trovare una chiave per descrivere il Gp è complesso, i capovolgimenti dettati dal meteo sono stati troppi. Ci sono stati promossi e bocciati, partendo da una premessa: era complicato anche solo tenere in pista le vetture. Alla fine, la pioggia premia chi ha avuto il coraggio di fare scelte forti come Sauber, oltre alle auto migliori, ossia le due McLaren.
In ogni caso, la gestione dell’auto in stile rally di Verstappen a Silverstone (anche se l’olandese poi è finito dietro, quinto, perché Red Bull con poco carico aerodinamico ha reso poco) mostra ancora una volta che l’olandese è di gran lunga il migliore del lotto e che quindi il suo probabile passaggio in Mercedes dalla prossima stagione sarà una pessima notizia per i suoi avversari e ovviamente per Maranello.
Altra domenica storta per la Ferrari
Dal suo canto, la Ferrari appare a un bivio e le parole di Hamilton nel venerdì di prove rappresentano solo l’ultima prova: l’inglese vuole far pesare il suo status, ci sono logiche interne che non pagano e che non gli vanno bene, andando anche oltre l’eventuale avvicendamento di Fred Vasseur. E la prova odierna di Lewis dice che forse sarebbe il caso di seguire le sue indicazioni. È necessario cambiare marcia, altrimenti il ventennio senza un Mondiale (ultimo con Kimi Raikkonen nel 2007) è un’opzione sempre più verosimile.
Quello che appare certo è che i problemi della Rossa non arrivano dai piloti: oggi in gara il 40enne Hamilton ha mostrato numeri da circo e Leclerc (14esimo, giornataccia per il monegasco, anche oggi ostacolato dal suo box come strategia) ha evidenziato in diversi Gp di meritarsi un’auto competitiva per il titolo. E certamente non basta il secondo posto attuale nel Mondiale costruttori.
di Nicola Sellitti
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