La ‘nuova’ Juventus voleva questo accordo con l’Uefa
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Si è chiuso senza feriti gravi il contenzioso tra Uefa e Juventus sulla violazione del Fair Play Finanziario. I bianconeri possono tirare un sospiro di sollievo
La ‘nuova’ Juventus voleva questo accordo con l’Uefa
Si è chiuso senza feriti gravi il contenzioso tra Uefa e Juventus sulla violazione del Fair Play Finanziario. I bianconeri possono tirare un sospiro di sollievo
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La ‘nuova’ Juventus voleva questo accordo con l’Uefa
Si è chiuso senza feriti gravi il contenzioso tra Uefa e Juventus sulla violazione del Fair Play Finanziario. I bianconeri possono tirare un sospiro di sollievo
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Si chiude senza feriti gravi in sostanza il contenzioso tra Uefa e Juventus sulla violazione del Fair Play Finanziario, sulla scia dei bilanci alterati con plusvalenze fittizie. Perché è vero che il club torinese viene estromesso dalla Conference League e viene giudicato quindi colpevole di aver violato il settlement agreement stipulato con la stessa Uefa un anno fa, con pagamento di una multa di dieci milioni di euro (e altri dieci con la condizionale, se i bilanci 2023, 2024, 2025 non saranno conformi alle norme Uefa) ma sono stati evitati guai ben peggiori.
Il presidente dell’Uefa, Aleksandr Ceferin, aveva inserito tra le opzioni anche la comminazione della sanzione ai bianconeri da scontare al termine della stagione che sta per iniziare. In quel caso la Juve avrebbe dovuto rinunciare a un posto in Champions League oppure Europa League, con perdite economiche sanguinose, ben più dei dieci milioni di multa da pagare.
Alla fine la Juventus può tirare un sospiro di sollievo e pianificare – come già aveva messo in programma – una stagione orientata solo sul campionato e la Coppa Italia. Sicuramente ha avuto un peso sulla mano leggera dell’Uefa l’avvio, annunciato settimane fa dalla dirigenza bianconera, della procedura d’uscita dalla Superlega, la lega carbonara con montepremi faraonico messa in piedi nella primavera 2021 in poche ore da un pacchetto di top club europei.
Quel progetto che avrebbe depotenziato la Champions League organizzata dall’Uefa aveva irrigidito assai i rapporti tra i vertici Uefa e i club in questione. L’annuncio dell’uscita, che necessita del visto delle altre 11 società che hanno preso parte al progetto, ha calmato le acque, fino alla sentenza di ieri, su cui la Juve ha già annunciato di non appellarsi.
Di Nicola Sellitti
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