
Le ragazze che sanno vincere
Siamo fortunati ad avere contemporaneamente due campionesse del calibro di Sofia Goggia e Federica Brignone. Tra le due, una sana rivalità che le spinge a dare sempre il massimo
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Le ragazze che sanno vincere
Siamo fortunati ad avere contemporaneamente due campionesse del calibro di Sofia Goggia e Federica Brignone. Tra le due, una sana rivalità che le spinge a dare sempre il massimo
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Le ragazze che sanno vincere
Siamo fortunati ad avere contemporaneamente due campionesse del calibro di Sofia Goggia e Federica Brignone. Tra le due, una sana rivalità che le spinge a dare sempre il massimo
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Siamo fortunati ad avere contemporaneamente due campionesse del calibro di Sofia Goggia e Federica Brignone. Tra le due, una sana rivalità che le spinge a dare sempre il massimo
Tanto per cominciare, dobbiamo ritenerci profondamente fortunati ad avere contemporaneamente due campionesse del calibro di Sofia Goggia e Federica Brignone. O, se preferite, Federica Brignone e Sofia Goggia.
Perché, inutile nasconderlo, la rivalità fra le due è notevole e non è necessario tirare in mezzo terzi incomodi – a cominciare dalla madre della Brignone, dai tifosi e da giornalisti più legati all’una o all’altra, etc. – per rendere ancora più evidente una distanza in realtà normalissima.
Meravigliarsi che due campionesse di questo livello, oltretutto destinate a incrociarsi in tante gare oltre che a dividere l’attenzione dei media, degli sponsor e di tutto il “sistema“, fatichino ad andare oltre il “buon vicinato” significherebbe non avere proprio idea di come funzioni la personalità di un fuoriclasse.
Sono, agonisticamente parlando, dei cannibali. Gente programmata in modo diverso dai comuni mortali, animati da un desiderio di vittoria, di primeggiare sugli avversari, di dominare la propria disciplina che non prevede divisione del trono.
È sempre stato così, arrivando a vette di puro parossismo negli sport individuali. Pensate ad Alberto Tomba: non si accontentava di vincere, amava stravincere. Se possibile, cancellando negli avversari anche l’idea di poterlo contrastare.
Goggia e Brignone sono della stessa pasta, due ragazze che hanno già vinto un’Olimpiade e una Coppa del Mondo generale. Averle insieme è – lo ripetiamo – un’opportunità favolosa, un esempio straordinario per le ragazze e i ragazzi che vogliano avvicinarsi alle discipline invernali e allo sport in generale.
Federica è oggettivamente più schiva, meno “personaggio” naturale, fa più fatica rispetto a Sofia a farsi scegliere per un numero ormai imprecisato di spot pubblicitari. Siamo convinti, peraltro, che anche lei potrebbe fare la fortuna di molti brand.
La rivalità è una molla gigantesca, un carburante potentissimo per agoniste come loro e non c’è bisogno di costruire castelli in aria o cercare di metterle ridicolmente contro. Semplicemente vogliono superare tutte, a cominciare dalla compagna di squadra, nulla più di un’avversaria come un’altra.
Crediamo sia più che sufficiente e magari potessimo disporre anche nella squadra maschile di campioni anche solo paragonabili.
Vanno anche studiate, per la loro fenomenale capacità di gestire la pressione, l’ansia dei risultati, le attese di una critica non di rado distratta e capace di dare per scontati risultati pazzeschi.
Goggia-Brignone, Brignone–Goggia è un duo destinato a mettere in fila il mondo ancora per un po’ e dobbiamo solo dire grazie.
Un consiglio, infine, conoscendo abbastanza bene Sofia professionalmente: con loro non conviene sfidare la sorte con domande stupide o irrispettose: ti fanno lo shampoo e poi pentire di averci anche solo pensato. Ne siamo stati testimoni (per fortuna indiretti) e anche questa è una lezione. La privacy si può difendere, se si vuole.
di Fulvio Giuliani
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