Lo Ius soli sportivo e la burocrazia
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                Lo Ius soli sportivo e la burocrazia. Minori stranieri in attesa della cittadinanza italiana non iscritti ai campionati di calcio esordienti della Figc
        
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
Lo Ius soli sportivo e la burocrazia
Lo Ius soli sportivo e la burocrazia. Minori stranieri in attesa della cittadinanza italiana non iscritti ai campionati di calcio esordienti della Figc
        
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Lo Ius soli sportivo e la burocrazia
Lo Ius soli sportivo e la burocrazia. Minori stranieri in attesa della cittadinanza italiana non iscritti ai campionati di calcio esordienti della Figc
        
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AUTORE: Nicola Sellitti
Minori stranieri in attesa della cittadinanza italiana non iscritti ai campionati di calcio esordienti della Figc. Si stanno verificando diversi episodi assai sgradevoli in tutta Italia, partendo da quanto avvenuto a Reggio Emilia, alla scuola di calcio “Progetto Aurora”, ospitata dall’oratorio Don Bosco, che ha dovuto ritirare l’intera squadra di Esordienti, italiani compresi, prima del via del torneo: otto su 15 sono stranieri, nati o cresciuti in Italia, al loro primo tesseramento in Figc.
Il caso si è alimentato perché sul sito della Lega Nazionale Dilettanti (LND) si legge dal 26 settembre delle modifiche burocratiche ai principi dello ius soli sportivo introdotti nel 2016: è la riforma che ha eliminato molti ostacoli posti sulla strada della pratica sportiva dei figli degli immigrati ancora privi della cittadinanza italiana. Un iter potenziato dall’entrata in vigore del decreto legge 36/21, che elimina ogni steccato di età: sia under 10 che over 10 per giocare i tornei dovranno solo produrre un certificato che attesti la frequentazione in una scuola italiana da almeno un anno.
In sostanza, secondo la LND lo ius soli sportivo sarebbe stato abrogato: per partecipare ai tornei nella documentazione degli under 10 e over 10 dovrà esserci il certificato di residenza, documento dei genitori, permesso di soggiorno. Un salto all’indietro di oltre sette anni.
Nel frattempo, c’è stata anche un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sport Andrea Abodi da parte di Mauro Berruto, ex ct della nazionale italiana e parlamentare del Pd, assieme ad alcuni colleghi di partito. E alla fine, per gettare acqua sul fuoco ed evitare che divampasse il fuoco, c’è stata la risposta della Figc con un paio di circolari in cui si è ribadito appunto che per i minori over 10 anni di cui si è in grado di documentare l’iscrizione di almeno un anno a una qualsiasi classe dell’ordinamento scolastico italiano, saranno seguite le stesse procedure di tesseramento degli italiani.
L’unico nodo, al momento, è la volontà della Figc di una raccolta centralizzata delle richieste di tesseramento, con certificazione scolastica. Piuttosto, nuovi obblighi dal prossimo anno potrebbero rendere più complesso il tesseramento dei minori privi della cittadinanza italiana. Serviranno modifiche ai decreti attuativi della legge 36/21 e soprattutto, una chiara volontà politica. “La Figc chiarisce che la legge va rispettata! Lo Ius Soli Sportivo resta presidio di civiltà”, scrive Berruto in un tweet.
 
di Nicola Sellitti
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