Mariam Metwally esordisce nella pallavolo italiana, un’occasione più grande delle polemiche
Mariam Metwally è tra le più forti pallavoliste internazionali. Il suo ingresso nel campionato italiano è una grande occasione per la pallavolo nazionale, al di là delle sterili polemiche
Mariam Metwally esordisce nella pallavolo italiana, un’occasione più grande delle polemiche
Mariam Metwally è tra le più forti pallavoliste internazionali. Il suo ingresso nel campionato italiano è una grande occasione per la pallavolo nazionale, al di là delle sterili polemiche
Mariam Metwally esordisce nella pallavolo italiana, un’occasione più grande delle polemiche
Mariam Metwally è tra le più forti pallavoliste internazionali. Il suo ingresso nel campionato italiano è una grande occasione per la pallavolo nazionale, al di là delle sterili polemiche
Trattandosi di pallavolo è un po’ un muro che cade. E che facilmente – speriamo ovviamente di sbagliarci – porterà a delle strumentalizzazioni politiche.
In Italia, alla Uyba Busto Arsizio, in Serie A1, arriva la prima giocatrice con il velo, anche se Mariam Metwally è innanzitutto una delle più forti pallavoliste internazionali: tre volte miglior giocatrice del continente, ha vinto sette titoli del campionato africano – Women’s African Volleyball -, prima con l’Al-Ahly SC e poi con lo Zamalek SC. Con l’arrivo di Metwally, il club di Busto Arsizio, a cui va riconosciuto il merito di aver riportato due anni fa in panchina il maestro Julio Velasco – prima che si accomodasse sulla panchina dell’Italvolley femminile, vincendo l’oro ai Giochi olimpici e due edizioni della Nations League – la Uyba Busto Arsizio lancia un messaggio forte anche sul piano umano e culturale, potendo vantare in rosa atlete da quattro continenti: Europa, Asia, America ed Africa.
Non si tratta di un’operazione spot, considerando il valore dell’atleta egiziana. Si spera che il suo ingaggio non rappresenti l’ennesima occasione per futili, inutili operazioni politiche, ricordando che il tema del velo per le atlete è stato un tema di discussione ai Giochi olimpici di Parigi 2024, con le egiziane del beach volley con l’hijab contro le colleghe francesi che si videro negare la possibilità di indossarlo per la necessità di affermare il principio di “laicità”.
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