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Musetti sfiora l’impresa, tocca a Jannik, Arnaldi e Cocciaretto

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Roland Garros: Djokovich batte Musetti e resta al numero uno. Ora tocca però a Jannik Sinner ma anche Arnaldi e Cocciaretto

Musetti sfiora l’impresa, tocca a Jannik, Arnaldi e Cocciaretto

Roland Garros: Djokovich batte Musetti e resta al numero uno. Ora tocca però a Jannik Sinner ma anche Arnaldi e Cocciaretto

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Musetti sfiora l’impresa, tocca a Jannik, Arnaldi e Cocciaretto

Roland Garros: Djokovich batte Musetti e resta al numero uno. Ora tocca però a Jannik Sinner ma anche Arnaldi e Cocciaretto

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Nole non molla mai. Barcolla, va sotto, vede le streghe, doma quelle streghe e poi risale. È stata spesso la sceneggiatura della sua fantastica, irripetibile carriera ma poco toglie all’impresa sfiorata da Lorenzo Musetti, che purtroppo perde di nuovo in cinque set al Roland Garros contro il serbo. Era accaduto nel 2021, avanti addirittura due set.

La prova di Musetti è stata quella di un talento vero che deve solo trovare la chiave della continuità per presentarsi tra i migliori al mondo, anche sulla terra rossa. Il suo gioco stellare, pieno di colpi spettacolari, è riuscito a portare dalla sua parte anche il pubblico parigino, di cui abbiamo scritto in merito alla correttezza e al rispetto degli atleti. Poi gli spalti sono diventati la claque di Nole e va anche compresa la motivazione: il serbo era all’angolo, il numero uno al mondo – dopo 428 settimane al vertice, altro primato difficilmente raggiungibile – era quasi scivolato via.

E invece Jannik Sinner dovrà attendere per sedersi sul trono, anzi Djokovic, se dovesse recuperare lo sforzo, diventa uno dei favoriti per il titolo a Parigi. E non può che suscitare ammirazione, piaccia o meno Nole, il suo attaccamento al trono e in generale al tennis. Avrebbe potuto mollare, cedere il passo, prendere atto che anche per lui il Tempo sta passando.

Invece ha vinto alle 3.07, a 37 anni, sedici in più dell’avversario. Mai sottovalutare il cuore di un campione, ma oggi, nel giorno della Festa della Repubblica, tocca a Jannik, tocca ad Arnaldi. Ragazzi – lo è anche Musetti, 21enne, ricordiamolo – che stanno costruendo l’età dell’oro del tennis italiano.

di Nicola Sellitti

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