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Nuoto, L’Italia vola in piscina a Budapest 2022

Ai mondiali di Budapest 2022, l’Italia del nuoto trionfa in più discipline, mettendo in luce una nuova generazione di talenti.
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Nuoto, L’Italia vola in piscina a Budapest 2022

Ai mondiali di Budapest 2022, l’Italia del nuoto trionfa in più discipline, mettendo in luce una nuova generazione di talenti.
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Nuoto, L’Italia vola in piscina a Budapest 2022

Ai mondiali di Budapest 2022, l’Italia del nuoto trionfa in più discipline, mettendo in luce una nuova generazione di talenti.
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Ai mondiali di Budapest 2022, l’Italia del nuoto trionfa in più discipline, mettendo in luce una nuova generazione di talenti.

A rana, a dorso, ancora a rana. Vittorie e primati, a Budapest si consuma la grandezza assoluta del nuoto italiano. Pilato, Ceccon, Martinenghi, non un tris d’assi, anche di più. Benedetta è stata una furia nei 100 metri rana. Quel peso sulle spalle, erede della Divina Pellegrini, l’eliminazione choc a Tokyo 2020. Si è ripresa, ha sofferto, ha vinto.

Mezz’ora prima, scena tutta per Thomas Ceccon, record del mondo e oro nei 100 dorso, con un tempo (51’60) che gli avversari manco possono immaginare. Un proiettile, uno squalo del nuoto: dorso, farfalla, misti, stile libero, cilindrata di grosso calibro per tutti i gusti. La consacrazione è arrivata agli Europei di Budapest dello scorso anno, pezzo della staffetta che ha regalato l’ultima medaglia (bronzo) a Federica Pellegrini.

E prima del duo Pilato-Ceccon, è toccato a Nicolò Martinenghi, professione ranista. I ranisti, si sa, sono un po’ come i mancini. Creativi, istintivi, talentuosi. L’oro nei 100 rana è la conferma che quel candelotto di dinamite destinato all’esplosione con nove titoli tra Mondiali ed Europei ora è esploso per davvero. Predestinato per Dna, come Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri. Si era messo di mezzo un infortunio, nel 2018 per il nuovo fenomeno del nuoto italiano una frattura da stress al pube. Stop alla vasca, 15 chili in più, è servito il mental coach: Nicolò ha fatto fatica all’idea di non poter neppure scendere in acqua. Una volta guarito, il lampo: sotto i 59 secondi ai Sette Colli di Roma, dicembre 2019, record italiano nei 100 rana e pass olimpico. Poi è arrivata la pandemia ma quel segnale al mondo ai Sette Colli però non andava disperso. Restava solo un passo da fare, mancava poco. A Tokyo 2020 la sua carriera ha girato l’angolo con il bronzo in staffetta mista e nei 100 metri rana. Sono poi arrivate altre medaglie: oro nei 100 rana agli Europei di vasca corta a Kazan e argento nei 25 metri rana in vasca corta ad Abu Dhabi. Il motore ora gira al massimo, agli Europei di agosto a Roma si ritroverà Adam Peaty, otto Mondiali, unico bipede a scendere sotto i 57 secondi.

Martinenghi con Berrettini è uno dei volti dello sport italiano. Ma c’è anche Ceccon, che arriva a dorso. Veloce come nessuno. Senza contare Benedetta.

di Nicola Sellitti 

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