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Pallanuoto, Settebello: sospensione di 6 mesi e niente Coppa del Mondo dopo l’aggressione agli arbitri alle Olimpiadi di Parigi

Una pessima figura internazionale sigillata da una squalifica che piazza il Settebello fuori dalla Coppa del Mondo. Una lezione da non dimenticare

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Pallanuoto, Settebello: sospensione di 6 mesi e niente Coppa del Mondo dopo l’aggressione agli arbitri alle Olimpiadi di Parigi

Una pessima figura internazionale sigillata da una squalifica che piazza il Settebello fuori dalla Coppa del Mondo. Una lezione da non dimenticare

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Pallanuoto, Settebello: sospensione di 6 mesi e niente Coppa del Mondo dopo l’aggressione agli arbitri alle Olimpiadi di Parigi

Una pessima figura internazionale sigillata da una squalifica che piazza il Settebello fuori dalla Coppa del Mondo. Una lezione da non dimenticare

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Una pessima figura internazionale sigillata da una squalifica che piazza il Settebello fuori dalla Coppa del Mondo. Una lezione da non dimenticare

Passare all’incasso a posteriori non è mai piacevole. Eppure la squalifica arrivata per la nazionale italiana di pallanuoto maschile per l’aggressione – da parte di alcuni atleti e anche di membri dello staff – al corpo arbitrale nel parcheggio del palazzetto dello sport dopo la sconfitta con l’Ungheria ai quarti di finale dei Giochi olimpici, appare solo la logica conseguenza di un comportamento irrazionale e ingiustificabile, sostenuto da una parte del tifo azzurro che tutto giustifica in virtù dei risultati.

Sono arrivati sei mesi di squalifica dall’Aquatic Sports Integrity Unit (AQIU), è stato violato l’articolo 5 del codice di integrità, il Settebello non potrà partecipare ai Campionati mondiali in programma a febbraio 2025 in Qatar e dovrà anche pagare un’ammenda di 100 mila dollari. Lo avevamo scritto a caldo, poco più di due mesi fa: l’Italia era stata vittima di un errore arbitrale contro gli ungheresi (pure riconosciuto) ma l’eliminazione era dovuta a una partita giocata male e gestita peggio, cosa che nello sport, anche olimpico. Accade, eccome e la cultura dell’alibi e solo l’antipasto di una nuova sconfitta. Ci si è macchiati di un comportamento lontano anni luce dalle regole scritte e non scritte dello sport, peraltro nella cornice dei Giochi. E avevamo scritto altrettanto a caldo che mostrare polemicamente le spalle agli arbitri (tutti, atleti, tecnico e staff) durante l’esecuzione dell’inno nazionale nella prima partita successiva alla sconfitta con l’Ungheria (contro la Spagna) a poche ore dal ricorso perso al Tas dalla federazione azzurra, era stata una dimostrazione di poca sportività disarmante e un gesto inutilmente volgare e irrispettoso, anche nei confronti del nostro stesso Paese.

Una pessima figura internazionale, ora sigillata da una squalifica che piazza il Settebello fuori dalla Coppa del Mondo. E’ una lezione da non dimenticare.

di Nicola Sellitti

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