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Quasi sviene, torna, combatte e poi perde: il romanzo Sinner a Wimbledon

Termina al 5° set dei quarti di finale il sogno Wimbledon per Jannik Sinner, sconfitto dal russo Medvedev 6-7, 6-4, 7-6, 2-6, 6-3

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Quasi sviene, torna, combatte e poi perde: il romanzo Sinner a Wimbledon

Termina al 5° set dei quarti di finale il sogno Wimbledon per Jannik Sinner, sconfitto dal russo Medvedev 6-7, 6-4, 7-6, 2-6, 6-3

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Quasi sviene, torna, combatte e poi perde: il romanzo Sinner a Wimbledon

Termina al 5° set dei quarti di finale il sogno Wimbledon per Jannik Sinner, sconfitto dal russo Medvedev 6-7, 6-4, 7-6, 2-6, 6-3

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Termina al 5° set dei quarti di finale il sogno Wimbledon per Jannik Sinner, sconfitto dal russo Medvedev 6-7, 6-4, 7-6, 2-6, 6-3

Una partita divenuta via via un romanzo popolare che si è chiuso senza l’happy end per Jannik Sinner. Il numero uno al mondo lascia Wimbledon ai quarti di finale, il suo avversario Daniil Medvedev, vincendo in quattro set – dopo oltre quattro ore di gioco – ha rotto così la striscia di cinque sconfitte consecutive con il tennista italiano. Per Sinner, la potenziale rivincita con Alcaraz, dopo il Roland Garros, è svanita. Fin qui, i fatti. E se è fisiologica la delusione, perché veder uscire dal torneo il numero al mondo ai quarti di finale macchia un po’ la formidabile macchina azzurra a Wimbledon, va considerato il contesto di una partita atipica. Si è visto di tutto, tra alti e bassi, cadute e rinascite, da ambo le parti. Sinner dopo un set di vantaggio e qualche game del secondo set si è trovato quasi a perdere i sensi: era indebolito, fiaccato. Ha chiamato a sé il medico, il suo linguaggio del corpo tradiva qualche difficoltà anche nel primo set vinto. Aveva il fiatone, Jannik. Era svagato e poiché si tratta in ogni caso di un 20enne, si è pure spaventato. Si è visto lo saturimetro e l’apparecchio per la misurazione della pressione sul campo centrale di Wimbledon.

Qualcosa di mai visto, poi Sinner è sparito, seguito dai medici, lasciando Medvedev in preda a dubbi e il pubblico in silenzio, ad attendere una notizia che sembrava assai probabile, ossia il ritiro del numero uno al mondo. Che invece è riapparso dopo una dozzina di minuti, forse sottoposto a una flebo per un’intossicazione alimentare. Presto sapremo, anche se l’italiano non è noto per cercare alibi alle sconfitte.

Poi, come avviene solo a chi è davvero diverso dagli altri, Sinner anziché ritirarsi, è rifiorito, ha avuto addirittura un set point nel quarto parziale, ha vinto in scioltezza il quarto set. A questo punto, con il recupero quantomeno parziale delle forze, il fenomeno italiano era il logico favorito nella sceneggiatura della gara: invece lì ha vinto Medvedev, giocando meglio i punti decisivi. Il russo che alla fine ha meritato, per lucidità mentale e tattica. Ancora una volta è il fisico, anche in questa stagione straordinaria, a tradire Sinner, che ha perso la quarta partita stagionale (le vittorie sono 43), con quattro tornei vinti e la sensazione che, nonostante la prima posizione mondiale, il meglio debba ancora venire. A partire dai Giochi di Parigi, tra un paio di settimane.

Di Nicola Sellitti

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