Roma, esonerato Daniele De Rossi
Dopo una sconfitta e tre pareggi nelle prime quattro partite di campionato, la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi
Roma, esonerato Daniele De Rossi
Dopo una sconfitta e tre pareggi nelle prime quattro partite di campionato, la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi
Roma, esonerato Daniele De Rossi
Dopo una sconfitta e tre pareggi nelle prime quattro partite di campionato, la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi
Dopo una sconfitta e tre pareggi nelle prime quattro partite di campionato, la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi
Dopo una sconfitta e tre pareggi nelle prime quattro partite di campionato, la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi.
“La decisione del Club – si legge in una nota – è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel Club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione. Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra”.
Una scelta anche preventivabile nelle ultime ore, che però non può che destare un po’ di sconcerto. In tre settimane da riferimento del nuovo corso romanista, con contratto allungato in estate per tre stagioni, all’esonero di pochi minuti fa: la Roma macina allenatori, dopo José Mourinho tocca stavolta a Daniele De Rossi.
Ed è un licenziamento che fa sicuramente male alla piazza, per quello che De Rossi ha rappresentato per 20 anni di vita calcistica alla Roma. Non è solo una questione di riconoscenza, che come tutti sanno nel calcio e nello sport in generale dura lo spazio di un mattino. E’ passato subito in cavalleria quello che De Rossi ha saputo dare negli ultimi mesi, accettando la sfida di rialzare un gruppo demotivato dopo l’era dello Special One, avvicinandolo in pochi turni di campionato alla zona Champions League, mostrando anche sprazzi di bel calcio, tra l’altro.
Quindi, il rinnovo, l’investitura. Poi è arrivata l’estate, un mercato che probabilmente non ha visto collimare il parere di società e tecnico, che comunque ha fatto da scudo al club, sostenendo gli acquisti, addirittura spiegando che il mercato della Roma sarebbe stato migliore di quello dell’Inter, disegnando un futuro radioso per la società giallorossa. Sono quindi bastati quattro turni senza un successo, le inevitabili critiche dell’ambiente romano, senza contare che nel pacchetto delle gare giocate c’è anche un pari a Torino con la Juventus.
Ha avuto ragione alla fine Francesco Totti, l’altro totem del calcio romanista: l’ex numero 10 della Roma aveva vaticinato che in questa situazione, con la Roma confusa tra un mercato non all’altezza e un avvio di Serie A con punti oscuri, avrebbe pagato soltanto De Rossi. Il tecnico poi nell’ultima conferenza stampa aveva mostrato una certa distanza dalla società per la scelta di mettere fuori rosa Zalewski, colpevole di non aver accettato il Galatasaray.
Insomma, detto, fatto. La sensazione, che diventa così certezza, è che De Rossi non fosse in cima alle priorità della proprietà americana, della famiglia Friedkin, che si sono trovati “costretti” a confermarlo, a causa dei risultati positivi nella parte finale della scorsa stagione. Ora si parla di Pioli, di Allegri. E un’altra bandiera che viene mandata al macero.
di Nicola Sellitti
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Tag: calcio
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