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Sinner, esordio vincente alle Finals. Auger Alissime regge, poi si fa male

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Prima, durante e dopo, c’è stata l’Italia alle spalle di Sinner. L’attesa era altissima e neppure la sconfitta di Musetti con Fritz aveva raffreddato gli animi

Sinner, esordio vincente alle Finals. Auger Alissime regge, poi si fa male

Prima, durante e dopo, c’è stata l’Italia alle spalle di Sinner. L’attesa era altissima e neppure la sconfitta di Musetti con Fritz aveva raffreddato gli animi

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Sinner, esordio vincente alle Finals. Auger Alissime regge, poi si fa male

Prima, durante e dopo, c’è stata l’Italia alle spalle di Sinner. L’attesa era altissima e neppure la sconfitta di Musetti con Fritz aveva raffreddato gli animi

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Due set a zero (7-5; 6-1), l’Inalpi Arena di Torino in piedi, che si spella le mani. L’esordio di Jannik Sinner alle Atp Finals – dove è campione in carica – è decisamente convincente. In palla subito, Jannik, veloce, centrato, estremamente preciso al servizio, che è il colpo migliorato nelle ultime settimane.

Il canadese Auger Aliassime è davvero un osso duro sui tappeti indoor, lo si è visto anche nella recente finale tra i due al Master 1000 di Parigi su una superficie più lenta rispetto a quella di Torino. Servizio e dritto, tiene il passo – a fatica – di Sinner nel primo set fino al 6-5, dove avverte un fastidio al ginocchio sinistro che contribuisce a fargli perdere il servizio e il set. Lì è girata la partita, che era già decisamente in salita per il canadese, perché Jannik su questo campo è praticamente inavvicinabile: sono infatti 27 le partite vinte in fila al chiuso per il fenomeno italiano. Il linguaggio del corpo di Aliassime diventa incerto, mentre il numero due al mondo non conosce scali di marcia. Non c’è mai stata la minima sensazione che la sceneggiatura della partita potesse riservare sorprese.

Prima, durante e dopo, c’è stata l’Italia alle spalle di Sinner. L’attesa era altissima e neppure la sconfitta di Musetti con Fritz aveva raffreddato gli animi. Il tifo è stato indiavolato, ma corretto. Sembra di tornare ai tempi dei palazzetti dello sport tedeschi che ospitavano il Masters, prima a Francoforte, poi ad Hannover, quando al vertice c’era Boris Becker. Ora va definito il calendario, per Jannik ci sono Shelton e Zverev. Prima della festa targata Sinner, purtroppo c’è stato il decesso di due visitatori alle Finals. Le vittime avevano 70 e 78 anni. La prima si è sentita male nella mattinata davanti al Fan Village, nei pressi dell’Inalpi Arena di Torino, il secondo ha accusato il malore sugli spalti durante la partita tra Lorenzo Musetti e Taylor Fritz.

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