
Sinner fenomeno globale
Sinner fenomeno globale
Sinner fenomeno globale
Adesso tutti parlano di Jannik Sinner, non c’è televisione, giornale, social che non sia letteralmente invaso dalla bella faccia di questo ragazzone che sprizza vitalità, gioia di vivere e anche pulizia in ogni suo gesto. È una grande soddisfazione per chi, come noi, lo difese quando qualche presunto “genio“ dello sport aveva deciso di impallinarlo con critiche ingenerose, perché magari aveva perso un paio di partite o non era già diventato numero uno del mondo. Una cosa facile-facile, suvvia…
Tutte cose sottolineate con i tipici toni tronfi di chi di sport e in definitiva di vita non capisce un tubo. Jannik Sinner sta vivendo la settimana più bella della sua vita – agonisticamente parlando – ed è già tantissimo. Il suo fenomeno non ha limiti visibili, regalando all’Italia il primo personaggio realmente globale dopo il ritiro di Valentino Rossi e Federica Pellegrini. Potenzialmente parlando, Sinner potrà fare anche di più, sfruttando uno sport che ha ricadute gigantesche nei cinque continenti e praticamente non si ferma mai per 12 mesi l’anno. Neppure la MotoGP può tanto e il nuoto resta una disciplina meravigliosa, ma che vive i suoi momenti d’oro per lo più in concomitanza di Olimpiadi e Mondiali.
Queste giornate di ‘Sinnermania’ fanno giustizia anche del darsi di gomito per le sue (bellissime) radici altoatesine, quasi a volerne sminuire l’italianità. Battutine acide particolarmente ricorrenti, lo ricorderete, in occasione dei forfait alle convocazioni in Coppa Davis. A proposito di Alto Adige, la parabola mostruosamente ascendente di Sinner, ci riporta a un altro altotesino a cui siamo tutti affezionati: Gustav Thoeni. Anima e simbolo della “valanga azzurra“, è rimasto personaggio a suo modo per quarant’anni. Con la sua parlata, più che altro i silenzi, la classe sopraffina sugli sci. Anche per la capacità di saper gestire i momenti più belli di quel fenomeno assoluto che fu Alberto Tomba. Uno che sembrava il compendio dell’italianità, nella sua assoluta e istintiva genialità e nei difetti reali o presunti.
Gente di un’altra categoria, gente che ne nasce uno ogni trenta o cinquant’anni. Gente di cui essere orgogliosi.
Di Fulvio Giuliani


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