Sinner vola in finale
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Jannik Sinner batte Daniil Medvedev e vola in finale alle ATP Finals. È il primo italiano a giocare la prova più competitiva del circuito Atp in 54 anni di storia

Sinner vola in finale
Jannik Sinner batte Daniil Medvedev e vola in finale alle ATP Finals. È il primo italiano a giocare la prova più competitiva del circuito Atp in 54 anni di storia
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Jannik Sinner batte Daniil Medvedev e vola in finale alle ATP Finals. È il primo italiano a giocare la prova più competitiva del circuito Atp in 54 anni di storia
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AUTORE: Nicola Sellitti
È il primo italiano a giocare la finale alle ATP Finals, forse la prova più competitiva del circuito Atp, in 54 anni di storia. Il successo di Jannik Sinner su Medvedev è sicuramente il più importante del torneo, oltre l’ovvia riflessione che conduce all’ultimo atto. Perché Sinner è stato obiettivamente in difficoltà, ha pareggiato la prima partita, un set pari, giocando alle condizioni del russo, ossia scambi violenti da fondocampo. Jannik soffre il rovescio a due mani di Medvedev, una specie di sentenza, quando il russo è in serata. Una volta perso il secondo set al tie break, serviva il cambio di sceneggiatura.
Sinner ha indossato i panni del trasformista: complice la pausa chiesta da Medvedev per mettere in ordine un fianco con ricorso al fisioterapista, l’italiano ha riordinato le idee e adeguato il piano gara: scambi brevi, aggressività, palle corte a chiamare il russo a rete e percentuale più alta di prime di servizio. Facile? Forse sì, se la qualità e il ritmo di gioco è quello di Sinner, che specie di rovescio somiglia sempre di più ad Agassi nelle versioni deluxe, soprattutto sulla diagonale di rovescio, quando dimezza il timing del colpo. La sceneggiatura rivista del match è riassunta nel primo game del terzo set: quattro colpi vincenti, due errori, tutto nelle mani, anzi nella racchetta di Jannik, che si è preso la partita, mentre il russo ha scagliato racchette, litigato con il pubblico, perso il filo del gioco. Appunto, game, set, match Sinner the Winner.
Ora, la finale. Contro Alcaraz o Djokovic, in campo alle 21. Con lo spagnolo c’è una disputa aperta per il dominio della nuova generazione. Stima reciproca, Alcaraz soffre il ritmo e la potenza di Sinner da fondo. Con il serbo il conto è aperto, c’è il precedente della sfida vinta nel girone che ha lanciato Sinner nel cuore degli italiani. In ogni caso, sarà una finale memorabile. Forse più attesa dell’ultimo atto a Wimbledon 2021 di Berrettini contro Djokovic. Si gioca in casa, a Torino. L’Italia che viaggia sulle spalle di Sinner.
Di Nicola Sellitti
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