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Solo applausi ed emozioni. Per il resto, verrà il tempo

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Le splendide ragazze della nazionale italiana di volley meritano di esser lasciate in pace. Ammirate, elogiate, ma non sfruttate per cavalcare un’onda

Solo applausi ed emozioni. Per il resto, verrà il tempo

Le splendide ragazze della nazionale italiana di volley meritano di esser lasciate in pace. Ammirate, elogiate, ma non sfruttate per cavalcare un’onda

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Solo applausi ed emozioni. Per il resto, verrà il tempo

Le splendide ragazze della nazionale italiana di volley meritano di esser lasciate in pace. Ammirate, elogiate, ma non sfruttate per cavalcare un’onda

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Queste splendide ragazze meritano di essere lasciate in pace. Ammirate, elogiate, portate in palmo di mano, ma non sfruttate da gente che a vario titolo non vede l’ora di cavalcare l’incredibile risultato ottenuto dalle azzurre di Julio Velasco (in quattro mesi di lavoro insieme!) per farsi un po’ di pubblicità, sgomitare per qualche visualizzazioni social, un’intervista e cose del genere. 

Ci sarà tempo, ve lo assicuriamo, per parlare delle ricadute anche di carattere sociale e – perché no – politico del trionfo dell’Italia femminile nel torneo di volley olimpico. Ma non oggi, tantomeno ieri: per noi è assolutamente indifferente che siano bianche, nere, nate qui, nate lì. Sono azzurre, sono italiane, hanno giocato e vinto innanzitutto per se stesse, ma anche per noi, regalandoci emozioni indimenticabili.

Chi non ha mai capito nulla di sport, chi vuole semplicemente approfittarsene per sparare qualche sciocchezza e cavalcare il momento dovrebbe almeno passarsi una mano sulla coscienza in modo da evitare certi spettacoli patetici. Chi semplicemente non ci arriva non può essere perennemente un problema del prossimo, perché esistono i momenti in cui l’opportunismo, la faciloneria e la superficialità devono necessariamente lasciare il posto alle sensazioni più profonde. 

Non è questa una mattinata di polemiche (dispiace un po’ leggere il tono di certi articoli, sbilanciati sia in un senso che in quello opposto), non può esserlo per rispetto di ciò che la meravigliosa Nazionale azzurra ha fatto e per quel minimo di decenza che dovrebbe ancora accompagnare il mondo della politica, del giornalismo e dei cosiddetti opinion maker. 

Ci sarà tempo – lo ripetiamo – per tutto (anche per sottolineare che italiano parlino le ragazze che secondo taluni sarebbero meno italiane di altre…), oggi è il tempo dell’applauso. Di chi vuole alzarsi in piedi davanti a un capolavoro sportivo, ne riconosce il valore e cerca di studiare quali messaggi trascendano il fatto puramente tecnico-agonistico. 

Arrivando ad assumere valori su cui non dovremmo mai dividerci. Verrà il giorno per altro, ma oggi è quello della festa e dell’orgoglio.

di Fulvio Giuliani

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