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Spalletti deve riaccendere la luce

Spalletti comincerà oggi contro l’Albania la sua prima, vera prova alla guida della Nazionale

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Spalletti deve riaccendere la luce

Spalletti comincerà oggi contro l’Albania la sua prima, vera prova alla guida della Nazionale

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Spalletti deve riaccendere la luce

Spalletti comincerà oggi contro l’Albania la sua prima, vera prova alla guida della Nazionale

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Spalletti comincerà oggi contro l’Albania la sua prima, vera prova alla guida della Nazionale

Dopo l’inaugurazione affidata ieri sera ai padroni di casa della Germania, che hanno spazzato via una Scozia incredibilmente molle, a Euro 2024 oggi toccherà agli Azzurri. A Dortmund, nello stadio fatato di quell’indimenticabile estate del 2006 e della vittoria proprio contro la Germania firmata da Grosso e Del Piero, Spalletti comincerà contro l’Albania la sua prima, vera prova alla guida della Nazionale. 

Una squadra mediamente dotata di talento, se pensiamo ai massimi livelli mondiali. Anche restando all’Europeo di Germania, sulla carta non ci avviciniamo alle prime quattro favorite e siamo in un gruppone più o meno definibile delle sorprese o degli outsider. Per dirla alla Giorgia Meloni, degli “underdog”. Tanto per cominciare, non è assolutamente un male considerata la nostra storia: abbiamo sempre dato il meglio partendo da sfavoriti o completamente nel cono d’ombra di altre squadre. 

Ciò detto – che attiene più alla cabala e agli aspetti psicologici – è innegabile che gli uomini a disposizione del Commissario tecnico siano ottimi giocatori, ma nessuno si avvicini neppure alla statura di stella o grande protagonista a livello continentale. Lo scriviamo con affetto e rispetto, ma tutti devono ancora dimostrare molto e questa è una delle molle che li dovrà spingere a un grande Europeo. Perché abbiamo bisogno del calcio e per questo abbiamo bisogno di calciatori che sappiano elevarsi da uno status di comprimari di lusso delle star straniere. 

Senza fare paragoni irriverenti e insensati, per il nostro sport nazionale il momento è quello che è, in termini di qualità assoluta e personaggi in grado di andare oltre il loro mondo e rappresentare qualcosa “di più“. Mentre è definitivamente esplosa la Sinnermania, nell’atletica leggera abbiamo letteralmente stracciato la concorrenza europea e possiamo vantare altri personaggi di caratura mondiale come il sempre sottovalutato Bagnaia, bisogna riconoscere che il calcio si segnala per… assenza. 

Pur in un’annata lusinghiera per le nostre squadre di club, è il calcio italiano ad aver brillato, non il calciatore italiano. Non vorremmo apparire severi, ma questa è la realtà: abbiamo bisogno di più e questa è l’occasione ideale. Come accadde tre anni fa con la magnifica cavalcata in Inghilterra, dobbiamo fare innamorare la gente, dobbiamo trovare dei personaggi, qualcuno che finalmente torni ad accendere la fantasia anche con un pallone fra i piedi. 

Tutto questo si costruisce con impegno e dedizione, giorno dopo giorno. Partendo da una gara apparentemente dal fascino molto relativo come quella di oggi contro la Nazionale delle aquile

di Fulvio Giuliani

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