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Ultras di vergogna

Ad ogni sfida cittadina, Roma sembra rassegnarsi allo spettacolo e triste degli ultras che vandalizzano una città e mostrano tutta la loro irrecuperabilità

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Ultras di vergogna

Ad ogni sfida cittadina, Roma sembra rassegnarsi allo spettacolo e triste degli ultras che vandalizzano una città e mostrano tutta la loro irrecuperabilità

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Ultras di vergogna

Ad ogni sfida cittadina, Roma sembra rassegnarsi allo spettacolo e triste degli ultras che vandalizzano una città e mostrano tutta la loro irrecuperabilità

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Ad ogni sfida cittadina, Roma sembra rassegnarsi allo spettacolo e triste degli ultras che vandalizzano una città e mostrano tutta la loro irrecuperabilità

Centinaia di delinquenti – in che altro modo potremmo definire i soggetti che si sono scontrati ieri a Roma, per ingannare l’attesa del derby fra Roma e Lazio? – si danno appuntamento presumibilmente via WhatsApp per menarsi di santa ragione e se necessario e possibile accollarsi un po’, in un tranquillo sabato di inizio primavera.

La cosa fa notizia per qualche ora, poi finisce quasi istantaneamente nel dimenticatoio, almeno nell’abitudine alla criminale ignoranza. Siamo così assuefatti alla violenza di questi minus habens che diamo una scorsa veloce, scuotiamo la testa, scrolliamo le spalle e soprattutto continuiamo subito dopo a scrollare i feed dei nostri social. Con totale indifferenza.

Abbiamo perso il conto delle parole spese, scritte, dette, ripetute per bollare questi soggetti. Passano gli anni, la prevenzione ha oggettivamente ridotto di molto gli episodi, ma l’imbecillità resiste sovrana. Non ricordiamo più l’ultima volta che un derby romano sia stato giocato di sera, circostanza impedita dall’assoluta certezza che con il favore delle tenebre le occasioni di scontri e accoltellamenti si moltiplicherebbero esponenzialmente. A ogni sfida “stracittadina“, come si diceva quando il calcio manteneva una parvenza di civiltà e bellezza, la capitale si rassegna a uno spettacolo che più triste e squallido non si può.

Lor signori, non contenti, pretendono anche che si rispetti la loro “mentalità ultras“ che testimonia semplicemente l’assenza di qualsiasi barlume di materia grigia nel cervello. Siamo stufi e schifati e consapevoli della loro irrecuperabilità.

di Fulvio Giuliani

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