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Ferrari, vittoria e sconfitta

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La vittoria di Sainz nel tempio inglese di Silverstone, i quarti raggiunti da Sinner a Wimbledon e il secondo posto del Settebello ai Mondiali di Budapest. Una domenica da incorniciare per l’Italia dello sport anche se non sono mancate le scintille.

Ferrari, vittoria e sconfitta

La vittoria di Sainz nel tempio inglese di Silverstone, i quarti raggiunti da Sinner a Wimbledon e il secondo posto del Settebello ai Mondiali di Budapest. Una domenica da incorniciare per l’Italia dello sport anche se non sono mancate le scintille.
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Ferrari, vittoria e sconfitta

La vittoria di Sainz nel tempio inglese di Silverstone, i quarti raggiunti da Sinner a Wimbledon e il secondo posto del Settebello ai Mondiali di Budapest. Una domenica da incorniciare per l’Italia dello sport anche se non sono mancate le scintille.
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Che domenica magnifica. Che incredibile giornata di sport ci hanno regalato Formula1, tennis e pallanuoto. Il trionfo a Silverstone, tempio inglese del motorsport è sempre qualcosa di diverso per la Ferrari. Fu il teatro della prima vittoria in assoluto del Cavallino nel Mondiale, il 14 luglio del 1951. Ieri, 71 anni dopo il trionfo del “Capezon” Gonzalez, Carlos Sainz ha centrato la prima vittoria della sua carriera dopo 150 Gran Premi. L’ha fatto al termine di una gara di incredibile bellezza e spaventose emozioni. Terribile la carambola in partenza del giovane pilota cinese dell’Alfa Romeo Zhou, salvato solo dall’Halo, la geniale e funzionale misura di sicurezza voluta dalla F1 per proteggere la testa del pilota. Senza Halo, ieri sarebbe finita in modo molto, molto diverso. Una lezione su quanto paghino investimenti e ricerca in sicurezza, ben oltre la F1. Sainz ha vinto, dunque, ma la Ferrari ha perso. Il paradosso di una scelta al muretto – al momento della Safety Car per il problema in rettilineo all’Alpine di Ocon – che ha palesemente danneggiato Charles Leclerc, in quel momento dominatore della gara. Un errore, senza se e senza ma, di cui Sainz è ovviamente incolpevole, ma che rischia di far saltare i delicatissimi equilibri di una squadra di Formula1. Il capo Binotto ha intimato al monegasco di ‘calmarsi’, ma resta la clamorosa occasione buttata via di recuperare tanti punti sul campione del mondo Verstappen, in grossa difficoltà ieri. Non è la prima volta che quest’anno la Ferrari sbaglia con Leclerc e questi sono punti potenzialmente sanguinosi, oltre che granelli di sabbia nella delicatissima macchina di un aspirante campione del mondo. E di una squadra che voglia il titolo. Una grande vittoria, un gran problema. Poche ore dopo e non molto lontano da Silverstone, Jannik Sinner ha conquistato un risultato straordinario, raggiungendo i quarti di finale di Wimbledon battendo in 4 set l’altro giovane fenomeno del circuito, lo spagnolo Alcaraz. Sinner ha 20 anni e soprattutto non sembra avere limiti. Ieri ha dominato il ragazzo che è universalmente considerato l’erede di Rafa Nadal e ora è atteso della prova più dura è più bella, sfidare il campione uscente Nole Djokovic. Abbiamo, infine, sfiorato il filotto con la nazionale di pallanuoto ai Mondiali di Budapest, sconfitta in finale solo ai rigori dalla Spagna. Nessun dramma, perché questa era un’Italia sperimentale, pensata per le Olimpiadi di Parigi e cresciuta ben oltre le più rosee previsioni. Un Settebello per il futuro. Di Fulvio Giuliani

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