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I cani robot con le teste di Musk, Zuckerberg (e non solo) che, con i loro bisogni, producono Nft – IL VIDEO

Una tanto satirica quanto inquietante installazione artistica: quella che vedete in questo filmato è l’ultima opera – l’ultima provocazione – firmata Beeple (Mike Winkelmann) che mostra, in modo iperrealistico, cani robot con le teste di Musk, Zuckerberg (e non solo)

 

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Una tanto satirica quanto inquietante installazione artistica. Quella che vedete in questo video è l’ultima opera – l’ultima provocazione – firmata Beeple (nome d’arte di Mike Winkelmann).

Beeple è l’artista digitale statunitense che negli ultimi anni ha rivoluzionato il linguaggio visivo contemporaneo e il rapporto fra tecnologia, politica e iconografia.

L’opera – un’installazione presentata a Miami Beach durante la celebre fiera d’arte Art Basel – raffigura una serie di cani robot dalle fattezze massicce e ipertecnologiche.

Ma questi cani robot hanno un volto estremamente umano e rappresentano personaggi riconoscibili: da Elon Musk a Mark Zuckerberg, da Pablo Picasso fino allo stesso autore dell’opera.

I cani robot – mentre corrono o si riposano – attraverso le telecamere in essi integrate captano quanto avviene intorno a loro e scattano fotografie.

Questo continuo flusso di dati viene poi elaborato in tempo reale con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Così facendo, i cani robot dopo un po’ di tempo si fermano e, facendo i bisogni, stampano le fotografiche digitali che si trasformano in Nft (acronimo di Non-Fungible Token, “certificati digitali” unici).

La scena è costruita con l’estetica iperrealista, un’estetica che ha reso Beeple celebre in tutto il mondo e che sembra uscire da un futuro distopico.

Che però proprio così distopico non è affatto.

La chiave di lettura è infatti invece profondamente legata al presente.

Ciò che “Regular Animals” – questo il nome dell’opera artistica di Beeple – rappresenta è una critica diretta (e ben poco velata) al controllo esercitato dai titani della tecnologia attraverso gli algoritmi.

Lo stesso Winkelmann ha spiegato che prima il mondo veniva rappresentato dagli occhi degli artisti. Oggi invece al centro di ogni cosa c’è l’algoritmo.

E persone come Musk e Zuckerberg controllano enormi – e potenti – algoritmi.

Il “potere” è in mano a pochi, pochissimi.

Questi cani robot che fanno fotografie e le stampano come fossero bisogni rappresentano proprio il mondo fotografato e poi “consegnato” – per così dire – alle persone attraverso la tecnologia.

In breve: guardiamo il mondo attraverso gli occhi della tecnologia, sempre più attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.

Ma tutto questo rappresenta il vero?

di Filippo Messina

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