Il “TikTok ban” scatena la febbre all’oro nero (digitale): fino a 1 milione di dollari per poter utilizzare l’app
Negli Stati Uniti si arriva a offrire fino a 1 milione di dollari per uno smartphone con all’interno, già installata, l’app di TikTok
Il “TikTok ban” scatena la febbre all’oro nero (digitale): fino a 1 milione di dollari per poter utilizzare l’app
Negli Stati Uniti si arriva a offrire fino a 1 milione di dollari per uno smartphone con all’interno, già installata, l’app di TikTok
Il “TikTok ban” scatena la febbre all’oro nero (digitale): fino a 1 milione di dollari per poter utilizzare l’app
Negli Stati Uniti si arriva a offrire fino a 1 milione di dollari per uno smartphone con all’interno, già installata, l’app di TikTok
Negli Stati Uniti si arriva a offrire fino a 1 milione di dollari per uno smartphone con all’interno, già installata, l’app di TikTok
Negli Stati Uniti lo scorso 19 gennaio è entrato ufficialmente in vigore il ban di TikTok firmato dall’ex presidente Joe Biden. Dopodiché, prima dell’intervento di Trump, ai proprietari della nota piattaforma erano rimaste soltanto due alternative: chiudere o vendere. I cittadini statunitensi però, che fanno fatica a immaginare un mondo senza TikTok, sono andati letteralmente nel panico inondando la rete di meme e video per chiedere a gran voce di “salvare TikTok”. Basti pensare che alla sola notizia dell’imminente blocco dell’applicazione, su eBay sono spuntati numerosi annunci che proponevano l’acquisto di iPhone usati a prezzi mai visti prima. In alcuni casi sono state offerte cifre fino a 1 milione di dollari. L’importante era che i dispositivi in questione avessero già installata l’applicazione del colosso informatico cinese ByteDance.
Questo fenomeno difficile da credere è la controprova dell’enorme affezione – se non dipendenza – del popolo americano al social media. Stando a quanto riporta la stampa statunitense, infatti, il blocco imposto dal Governo non poteva essere applicato alle versioni precedenti di iOS e, dunque, sugli smartphone datati e non aggiornati l’applicazione continuava a funzionare senza alcun impedimento. Qualcuno ha scoperto che esisteva la possibilità di aggirare il blocco e questo aspetto ha fatto letteralmente esplodere la domanda, portando molti americani a rispolverare i loro vecchi smartphone nella speranza di trovare installato TikTok. Su eBay cercando “smartphone TikTok” compaiono più di 27mila risultati e molti di questi sono contrassegnati come “venduti” a cifre che superano i 20mila dollari l’uno. Una vera miniera d’oro dato che, per alcuni giorni, ha ingrassato le tasche dei vecchi possessori di iPhone con installato TikTok che sono stati acquistati per decine di migliaia di dollari. Dopo che il Congresso degli Stati Uniti ha confermato la proibizione dell’hosting e impedito la distribuzione di TikTok, nella tarda serata del 18 gennaio i feed hanno smesso di funzionare. A meno di 48 ore dal suo insediamento però, il 47° presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che era sua intenzione “salvare” la piattaforma utilizzata da più di 170 milioni di americani.
Sull’app è comparso il messaggio “il presidente Trump ha indicato che lavorerà con noi per trovare una soluzione per ripristinare TikTok una volta entrato in carica”. Detto, fatto. Lunedì 20 gennaio Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per posticipare il ban di 75 giorni e ha dichiarato che nel mentre si adopererà per trovare una soluzione in grado di tutelare sia gli interessi economici sia la sicurezza nazionale. Secondo quanto riportato da CNN, anche dopo questo salvataggio, il social media continua a mancare dagli app store. Quindi chi ha eliminato l’app o chi non l’ha mai installata, non ha attualmente nessuna possibilità di utilizzarla a meno di procurarsi uno di questi telefoni che, ad ora oscillano sopra i 4mila dollari l’uno. In fin dei conti, anche se il blocco è durato molto meno del previsto e ora il prezzo è sceso notevolmente, anche se la domanda resta ancora alta. Il timore principale, che aveva innescato l’iter e portato all’emanazione di questa misura, era il tipo di gestione che la Big Tech cinese avrebbe potuto riservare al trattamento dei dati dei cittadini statunitensi. Tra le soluzioni papabili Trump ha suggerito l’acquisizione del 50% del servizio da parte di un imprenditore statunitense, così da avere un maggiore controllo sui dati. Lo stesso ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di un fondo sovrano nazionale che dovrebbe essere destinato proprio all’acquisizione delle quote di TikTok necessarie. Nonostante questo, restano molti nodi da sciogliere e il destino della piattaforma si concretizzerà nei prossimi mesi.
di Angelo Annese
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